MILANO – «Se oggi D’Alema voleva dire: discutiamo su come rendere questa legislatura fruttuosa, questa cosa deve essere condivisa. D’Alema non è uno sprovveduto, ha capito che questa legislatura dura cinque anni». Ed ancora: «Mi auguro che ci sia un riscontro fin dalle prossime settimane. Sarebbe l’ennesima legislatura sprecata se non si desse corso ad un dialogo tra maggioranza e opposizione». Gianfranco Fini non lascia cadere nel vuoto l’appello a cercare ampie convergenze sulle riforme lanciato dall’esponente del Pd durante il convegno dei giovani industriali a Capri. «Non sarebbe male – ha detto Fini, intervistato dal direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli alla festa della Libertà di Milano – se in questa legislatura ci si potesse confrontare seriamente su quale assetto dare al sistema italiano».
«CONVERGENZE POSSIBILI» – Il presidente della Camera ha ricordato che «c’è già una struttura federale nei fatti in Italia». Accennando al sistema tedesco, Fini ha ipotizzato che «si potrebbero registrare delle convergenze». Da più parti – ha detto il presidente della Camera – si dice che occorre ridurre il numero dei deputati. L’ammodernamento del Titolo v – aggiunge la terza carica dello Stato – potrebbe essere un altro spunto di dialogo e di convergenza». Per Fini «è giusto confrontarsi sulle regole del gioco: mi auguro che ci sia un confronto anche sul federalismo fiscale. Spero – conclude Fini – che questa assenza di pregiudizio orienti le forze politiche verso il confronto».