Sul tavolo del vertice europeo che si riunirà a Bruxelles l’11 e 12 dicembre prossimi non ci sarà soltanto il rilancio dell’economia europea da 200 miliardi di euro presentato la settimana scorsa dalla Commissione Barroso. La novità più significativa è che ci sarà quasi certamente anche un nuovo codice Ue, più flessibile, per l’erogazione degli aiuti al settore bancario in difficoltà. La riunione del Consiglio Ecofin dei ministri delle Finanze dei 27, ha dunque tracciato delle linee guida per “una distinzione – come ha detto il ministro dell’Economia francese, Christine Lagarde, presidente di turno della Ue – tra banche in difficoltà e banche fondamentalmente sane”. Vi è stato un ragionevole grado di consenso nelle discussioni, “non un consenso totale, ma piuttosto buono”. Il punto principale della discussione è stato il piano da 200 miliardi di euro proposto alla Commissione Europea. Una discussione che ha portato a una sorta di “annacquatura” del piano di Bruxelles, in modo da renderlo più vago e meno impegnativo, il tutto con uno stop alla riduzione dell’Iva. Il piano arriverà poi sul tavolo dei leader Ue al Consiglio Europeo della prossima settimana.
crisi finanziaria
La CISL lancia l’allarme: La crisi mette a rischio quasi un milione di posti di lavoro
Circa 900.000 i posti di lavoro a rischio nei prossimi due anni nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni. E’ l’allarme lanciato dalla Cisl nel ”Rapporto industria 2008” presentato oggi a Roma nel quale si riporta anche una “road map” delle aziende e dei lavoratori coinvolti in crisi e ristrutturazioni aziendali. “Questa lista” annuncia il segretario confederale, Gianni Baratta “ha raggiunto il numero di 179.552 lavoratori, contro i 20.000 – 25.000 che si stimavano a giugno, a rischio occupazione”. Un elenco che tuttavia non comprende i lavoratori interinali e con contratto a termine, cui non e’ stato rinnovato il contratto. “Per le aziende -spiega Baratta- ci sono nomi importanti come Fiat, Alitalia, Lucchini, Electrolux, Granarolo, Unilever”. Nel complesso, la Cisl stima che oltre il 5% dell’occupazione industriale sia oggi coinvolta in situazioni di crisi ed il dato tende a crescere. ”Una parte del sistema industriale – si legge nel rapporto, pubblicato integralmente in questo sito nell’area “Primo Piano” – rischia di navigare al limite della linea di galleggiamento, al di sotto della quale si rischia di annegare. Resiste meglio chi ha polmoni finanziari piu’ capaci”.
Di fronte ad una così grave crisi economica, ben fotografata nell’analisi presentata oggi, il segretario generale, Raffaele Bonanni ha ribadito la necessità di un coinvolgimento di tutte le parti: “Serve il concorso di tutti. Il Governo dimostri un maggiore spirito di coesione coinvolgendo anche l’opposizione nella messa a punto di manovre anticrisi. Non servono né chiusure da parte dell’esecutivo né le posizioni della Cgil che dividono il fronte sindacale. Ho notato nel governo- ha detto Bonanni esprimendo preoccupazione per la mancanza di un clima di coesione nazionale che contraddistingue invece gli altri paesi europei – una posizione, analoga alla chiusura della Cgil, nel non ricercare una convergenza spingendosi in inutili fughe. Il dialogo con l’ opposizione è, secondo Bonanni, necessario in particolare su tre grandi temi che potranno, in futuro, costituire la base del rilancio del Paese: infrastrutture, energia pulita ed edilizia scolastica.
La Conferenza delle Regioni attende la convocazione al tavolo anticrisi
”Il Governo ha varato il decreto legge che prevede alcune misure per fronteggiare la crisi e purtroppo Regioni ed Enti locali hanno potuto confrontarsi solo su alcuni e limitati aspetti”. Lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.
“E’ mancato quindi – spiega Errani – un confronto preventivo e complessivo sul merito dei contenuti”. Secondo Errani ”questa propensione dell’esecutivo alle iniziative unilaterali, come abbiamo ripetuto piu’ volte nelle ultime settimane, e’ un metodo inefficace sul piano della necessaria sinergia fra le istituzioni”.
”Solo grazie all’intervento delle Regioni – rileva Errani – e’ stato comunque possibile salvaguardare la quota regionale del Fondo per le aree sottoutilizzate ed e’ stata evitata una incursione in tema di sanita’. Ora attendiamo l’urgente convocazione del tavolo anti-crisi ‘Governo-Regioni-autonomie locali’, da noi proposto piu’ di un mese fa , su cui c’e’ il preciso e rinnovato impegno dell’esecutivo nella Conferenza Unificata del 20 Novembre. Comunque la Conferenza delle Regioni nei prossimi giorni fara’ un valutazione puntuale del Decreto”.
Sostegno all’economia: Queste le misure che verranno varate dal Governo
Blocco delle tariffe ferroviarie, autostradali, di luce e gas; 120 euro sulla social card già a dicembre; interventi sui mutui e a sulla fiscalità delle imprese. Il governo ha illustrato a grandi linee il pacchetto anti-crisi alle parti sociali convocate a Palazzo Chigi. È previsto un intervento articolato a favore delle imprese e delle famiglie anche se per i dettagli delle singole misure occorrerà attendere ancora qualche giorno, considerato che il decreto verrà varato venerdì, secondo quanto confermato anche ieri. Le cifre dell’intervento sono ancora allo studio, “stiamo valutando i margini” dice il ministro dell’Economia, ribadendo che è “demenziale” ipotizzare per l’Italia, che ha un debito così alto, un allentamento dei vincoli di finanza pubblica. Tremonti inoltre ha sottolineato: “Non siamo in ritardo, nessun Paese europeo ha ancora deciso interventi per i consumi ma solo per le banche”.
PD: La Direzione nazionale si riunirà il 19 dicembre
Appuntamento al 19 dicembre con la Direzione nazionale. L’ha deciso il coordinamento del PD e sarà l’occasione per una proposta forte di innovazione per affrontare i mesi fino alle europee di giugno. Una relazione già ribattezzata dai cronisti la “Lingotto 2”, riferendosi al discorso con il quale Veltroni accettò la candidatura alle primarie del PD. Il dibattito in direzione verificherà se sulla relazione ci sarà un ampio consenso o se si dovrà ricorrere ad un congresso anticipato, che però ad oggi tutti vogliono riconfermato all’autunno 2009.
Il segretario ha incentrato il suo discorso su due idee guida: innovazione e coesione. Rispetto a quando è nato il partito lo scenario politico è completamente cambiato. La crisi finanziaria internazionale ha messo sotto gli occhi di tutti che l’ideologia iper-liberista è stata un inganno ed ha prodotto macerie; la vittoria di Barack Obama ha sancito questa sconfitta innanzi tutto culturale oltre che politica; e ora anche l’opinione pubblica europea e italiana sta maturando la bocciatura del pensiero della destra.
Ue, via libera al piano da 200 mld contro la crisi
La Commissione europea ha adottato il piano di stimolo dell’economia per affrontare la crisi: 170mld proverranno dagli Stati membri, e 30mld da fondi comunitari.
È quanto ha annunciato il presidente dell’esecutivo Ue José Manuel Barroso , il quale ha ufficialmente confermato che il piano proposto corrisponde all’1,5% del Pil dei Ventisette, e cioé 200mld di euro, dato dunque più elevato rispetto all’1% annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia tedesco Michael Glos. Questa somma è così composta: 1,2% verrà dai bilanci nazionali degli Stati membri, mentre lo 0,3% da fondi comunitari che corrispondono alle cifre indicate.
Berlusconi: Per combattere la crisi non cambiamo lo stile di vita
“Se i cittadini consumatori si faranno prendere dalla paura, le imprese ridurranno la produzione, metteranno parte dei lavoratori in cassa integrazione. E questo significa che molte famiglie non consumeranno piu’ come prima e la crisi si avvitera”’.
Lo ha affermato il presidente Silvio Berlusconi intervenendo all’assemblea degli industriali di Roma, riunita al Teatro 10 di Cinecitta’: “Uscire dalla crisi economica dipendera’ dall’atmosfera che tutti noi riusciremo a creare, dalla volonta’ di non cambiare lo stile di vita e di non rinunciare agli acquisti, non solo dei cittadini italiani ma anche di quelli occidentali. Gli interventi del Governo hanno evitato il panico, tuttavia non possiamo esimerci dal raccontare la situazione reale e le tante difficoltà che ci sono. Ma per evitare che la crisi finanziaria si ripercuota sull’economia reale è necessario che ci sia la volontà dei cittadini a non cambiare le proprie abitudini”.
Tremonti: Il nostro Paese è più solido di quanto si creda
“Il sistema Paese e’ piu’ solido di quanto noi stessi siamo disposti a credere”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che nel suo intervento all’assemblea annuale di Federcasse ha spiegato: “Il problema non sono i parametri di Maastracht ma il problema e’ il debito pubblico e il mercato. Noi dobbiamo consolidare la fiducia verso di noi come emittenti del terzo debito pubblico piu’ grande del mondo. Ci sono una serie di indicatori che non sono cosi’ negativi per noi. Ad esempio con grandi salvataggi negli Usa si passa dal debito privato al debito pubblico. In realta’ bisognerebbe considerare il debito consolidato, la somma cioe’ del debito pubblico e di quello privato, una somma che in Italia e’ pari al 125% del Pil, in Germania e’ del 135% mentre negli altri paesi e’ meglio non parlare.
Epifani (CGIL): Crisi pesante, in arrivo una valanga
Dalla ricognizione che la Cgil sta «facendo in queste ore esce un quadro sulla crisi molto più pesante», sta arrivando una valanga». Lo ha affermato il segretario generale della Cgil,
Tremonti: Nel piano da 80 miliardi investimenti nelle infrastrutture
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti che affiancava il presidente Berlusconi nella conferenza stampa di Washington, al termine del vertice G20, ha spiegato il piano di sostegno all’economia italiana da 80 miliardi di euro. Un ventaglio d’interventi che spazia dalle infrastrutture, al project financing, alle nuove tariffe autostradali collegate agli investimenti. La partenza del piano è imminente: l’appuntamento è fissato alla riunione del Comitato Interministeriale per la Politica Economica (Cipe) del prossimo 21 novembre.
“Stiamo lavorando e dobbiamo sincronizzare i nostri tempi – ha spiegato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti- non solo con il G20 ma anche con il Parlamento. Pensiamo a un decreto. Il presidente Berlusconi ha già detto nei prossimi giorni ed è il tempo giusto per avere un decreto approvato in tempi e modi ragionevoli. Abbiamo molto apprezzato come il Parlamento ha votato nei giorni scorsi la Finanziaria senza la fiducia e su molte norme con il voto a favore anche dell’opposizione. Anche per rispetto a tutto questo i tempi parlamentari sono tempi per noi fondamentali.