Secondo il Gip “nel gennaio 2008, di fronte alla previsione di nuove imminenti elezioni politiche, Gennaro Mokbel mette in moto una vera e propria organizzazione che riesce in brevissimo tempo a costruire e rendere vincente la candidatura al Senato dell’ avvocato Di Girolamo, da sempre organico all’ associazione criminale per cui si procede. Che si sia trattato della candidatura e della possibilità di ingresso nel mondo delle istituzioni pubbliche dell’ intero gruppo criminale facente capo a Mokbel non della candidatura della singola persona Di Girolamo Nicola Paolo, emerge incontestabilmente dallo stesso tenore letterale di numerosissime conversazioni che intervengono tra il candidato e Mokbel Gennaro o tra questi ed altri soggetti. Ciò che ricorre sempre è la piena consapevolezza in tutti i sodali coinvolti nella costruzione della candidatura e nella successiva campagna elettorale che si tratta della candidatura al Senato del gruppo e che il Di Girolamo costituisce solo lo strumento per consentire all’ intero gruppo di fare ingresso dalla porta principale nelle istituzioni dello Stato.
corruzione
Processo breve. “A rischio 40 cause su cento”. Concordano Csm e magistrati
Le previsioni sono allarmanti poiché la prescrizione del processo penale moltiplicherà la richiesta di risarcimenti in sede civile delle persone offese. Tra le difficoltà segnalate anche la trasmissione degli atti
Gasparri (AN): Il provvedimento sulle intercettazioni va nella giusta direzione
“Il provvedimento del governo va nella giusta direzione: utilizzare le intercettazioni per contrastare i reati gravi, compresa la corruzione e la concussione, ed impedire gli abusi. In Italia ci sono
Il PD insiste sulla necessità delle intercettazioni
Il governo tira dritto sul disegno di legge che dovrebbe limitare l’uso delle intercettazioni telefoniche a fini giudiziari. Lo ha confermato ieri il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che ha portato come dimostrazione della presunta “voracità” dell’uso delle intercettazioni, “calcoli empirici che testimoniano che la grandissima parte del Paese è intercettata”. Una fantomatica emergenza, che in realtà non esiste, come dimostra anche l’articolo di Luigi Ferrarella pubblicato oggi dal Corriere della Sera. Parole volutamente allarmistiche che nascondono la volontà di accelerare su uno dei cavalli battaglia dichiarati del governo Berlusconi, ossia la guerra alle tanto “odiate” intercettazioni telefoniche.
Intercettazioni, l’Anm frena: Sono indispensabili
Il giorno dopo l’annuncio del Presidente del consiglio Silvio Berlusconi sul prossimo varo da parte del governo di un divieto delle intercettazioni telefoniche, scende in campo l’ Associazione nazionale magistrati definendo lo strumento delle intercettazioni “indispensabile” nella lotta al crimine.
“Occorre prevedere una selezione del materiale necessario per il processo e l’eliminazione di quello che non serve”, ha detto Giuseppe Cascini, segretario dell’Anm.
“Noi – ha spiegato – riteniamo che i fatti relativi alla vita privata degli indagati e delle persone estranee alle indagini, le cui conversazioni siano casualmente captate, non possano e non debbano essere divulgati o pubblicati”.