Nucleare. De Pierro attacca le decisioni del Governo schierandosi con le Regioni

 Il presidente dell’ Italia dei Diritti: “Il fatto di impugnare l’ iniziativa legislativa di Basilicata, Campania e Puglia è l’ ennesima conferma delle contraddizioni che caratterizzano da sempre l’ attuale esecutivo. Intendiamo ribadire il nostro secco no al nucleare ed esprimiamo solidarietà alle regioni Basilicata, Campania e Puglia, che hanno avuto il coraggio di sfidare con legge regionale un provvedimento legislativo altamente discutibile. Mi auguro che altre regioni italiane seguano questo esempio per contrastare una legge che, oltre a mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei cittadini, mortifica e calpesta anche l’ istituto democratico della consultazione referendaria, tramite il quale gli italiani, nel 1987, avevano già espresso il loro pensiero sul tema.

Permesso di soggiorno a punti, le critiche di Zagbla

 “Provvedimento discriminatorio ed inadeguato alla realtà italiana. Il permesso di soggiorno a punti è discriminatorio e va contro il processo di integrazione degli immigrati“. Così il responsabile per l’ Immigrazione dell’ Italia dei Diritti, Emmanuel Zagbla, commenta l’ accordo tra i ministri dell’ Interno Roberto Maroni e del Welfare Maurizio Sacconi. Il progetto, che a breve sarà presentato in Consiglio dei ministri, prevede una serie di obblighi per il cittadino extracomunitario da adempiere entro due anni.

News. Sicurezza sul lavoro, arriva la patente a punti

 Patente a punti per le imprese edili, rimodulazione delle sanzioni per proporzionarle al rischio di impresa, potenziamento degli organismi paritetici e riscrittura della contestata norma “salva manager”. Sono queste le principali novità introdotte dal decreto correttivo al Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che ha ricevuto il via libera del Consiglio dei ministri.

La patente a punti inizierà ad operare nel settore edile per mezzo dell’ istituzione di una patente, che serve a verificare l’ idoneità tecnico – professionale delle imprese o dei lavoratori autonomi edili, la quale verrà valutata tenendo conto di vari elementi: l’ effettuazione delle attività di formazione, ad esempio, e l’ assenza di sanzioni da parte degli organi di vigilanza.

Lo strumento opererà – in sede di qualificazione dell’ impresa – mediante l’ attribuzione iniziale ad ogni azienda o lavoratore autonomo edile di un punteggio che ne misuri l’ idoneità. In caso di azzeramento sarà impossibile per l’ impresa o il lavoratore autonomo operare nel settore.

Il correttivo messo a punto dal ministero del Lavoro ribadisce l’ assoluta e inderogabile necessità per ogni impresa di valutare tutti i rischi per la salute e sicurezza dei propri lavoratori, ma semplifica la procedura per dare prova della data del medesimo documento. Inoltre le correzioni del governo prevedono l’ integrazione tra le attività del servizio sanitario nazionale e dell’ Inail finalizzate all’ assistenza ed alla riabilitazione dei lavoratori vittime di infortuni in modo da garantirne il migliore e più rapido recupero dell’ integrità psicofisica e della capacità lavorativa.

Il governo pone la fiducia sul Ddl sicurezza. Il voto finale ci sarà oggi

 Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha posto la questione di fiducia sul ddl sicurezza all’ esame nel Senato. Il ministro ha spiegato in Aula al Senato che il governo attribuisce grande importanza a questo provvedimento. È stato il primo ad essere approvato dal primo Consiglio dei ministri che si tenne nel maggio dell’ anno scorso a Napoli nell’ ambito di un più ampio pacchetto di norme in materia di sicurezza.

“La Camera dei deputati ha approvato poche e limitate modifiche – dice Vito – al testo licenziato dal Senato e pertanto il governo ritiene opportuno a questo punto giungere alla definita approvazione del testo. Pertanto autorizzato dal Cdm pongo la questione di fiducia sull’approvazione di ciascuno dei tre articoli del ddl nel testo approvato dalla camera”.

Il Senato entro domani in tarda mattinata voterà tre voti di fiducia al ddl sicurezza. Un voto per ciascuno dei tre articoli del ddl nel testo approvato dalla Camera. Lo ha deciso la Conferenza dei Capigruppo del Senato, decisioni riassunte al termine ai giornalisti dal capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri.

Il Consiglio dei ministri autorizza a porre la fiducia sul ddl sicurezza

 “Il ddl sicurezza prima si approva e meglio è. Chiederemo di votarlo il prima possibile”. È quanto ha detto il ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, al termine del Consiglio dei ministri che ha autorizzato a porre la questione di fiducia sul provvedimento in aula alla Camera.

“Abbiamo presentato 3 emendamenti e chiediamo di votarli subito. I tre emendamenti raggruppano tre grandi capitoli: contrasto all’ immigrazione clandestina, lotta alla criminalità organizzata, sicurezza pubblica”. Afferma Roberto Maroni in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il prolungamento del trattenimento degli immigrati nei Cie previsto dal ddl è fino a 6 mesi: “Abbiamo posto la fiducia per evitare una terza bocciatura” su questo punto.

La richiesta, avanzata dal presidente della Camera Gianfranco Fini, di eliminare la norma sui “presidi – spia” è stata accolta, ma le modifiche decise in un’ interminabile riunione di maggioranza per alleggerire il testo, evidentemente non sono bastate a garantire la compattezza del centrodestra.

“Una ferita molto grave alla Costituzione”. Lo afferma Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera, commentando a Montecitorio l’ intenzione del governo di porre la fiducia sul ddl sicurezza. “Non ne ho le prove – spiega Soro – ma si sarebbe verificato uno scambio nella maggioranza per favorire questo brutto disegno di legge sulla sicurezza per un altro sulle intercettazioni. Se si verificasse sarebbe una doppia sfiducia nei confronti del Parlamento e una ferita molto grave alla Costituzione”.

“La fiducia sul ddl è un’ eventualità non auspicabile e incomprensibile. Sarebbe la prima volta che si pone il voto di fiducia su materie che riguardano i diritti delle persone per i quali l’ ordinamento italiano prevede il voto segreto”. Ha aggiunto Antonello Soro sottolineando che “si tratta di fatto di una sfiducia nei confronti dei parlamentari della maggioranza e del modello proposto da Berlusconi cioè affidare le decisioni di voto ai capigruppo”.

Piano Casa, Ance e Legambiente d’ accordo per la sicurezza e l’ efficienza energetica

 Nulla di fatto ancora per il decreto legge sul Piano Casa. La discussione sulle misure di semplificazione e rilancio del settore edilizio sarà probabilmente trattata nella riunione del Consiglio dei Ministri di domani 30 aprile. Il CdM della settimana scorsa si è invece concentrato sull’ emergenza ricostruzione in Abruzzo.

Sicurezza ed efficienza energetica rimangono al centro del dibattito. Ance e Legambiente hanno nuovamente coniugato i propri intenti per inglobare nel Piano Casa una nuova sfida, associare il rilancio delle costruzioni a sicurezza statica, sostenibilità ambientale e riqualificazione. Per questo è necessario impedire la totale deregulation e rivedere gli appalti secondo il criterio della massima qualità e non del massimo ribasso, che incide negativamente sulla sicurezza.

Per garantire efficienza e qualità il decreto dovrebbe reintrodurre la certificazione energetica nelle compravendite e recepire le linee guida delle direttive europee. Senza questi presupposti a giovare della liberalizzazione degli interventi di aumento volumetrico sarebbero il lavoro nero e la speculazione. Lo strumento della certificazione energetica è stato depotenziato con la Legge 133 / 2008, che ha eliminato l’ obbligo di allegarlo all’ atto di vendita. Secondo l’ Ance le misure antisismiche, ritenute ormai necessarie, non inciderebbero sui tempi di realizzazione degli interventi, ma solo sui costi.

Piano C.A.S.E. Il progetto messo a punto dal Governo per chi è rimasto senza casa dopo il terremoto

 Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili. È questo il nome per esteso del Piano C.A.S.E., il progetto messo a punto dal Governo per dare un tetto, provvisorio ma di qualità, a chi è rimasto senza casa dopo il terremoto. Entro 5 – 6 mesi nuove abitazioni antisismiche e a basso impatto ambientale. Al termine del Consiglio dei Ministri straordinario, tenutosi a L’ Aquila, che ha approvato il DL per l’ Abruzzo, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha annunciato che entro 5 – 6 mesi saranno costruite vere case, realizzate con criteri antisismici, di innovazione tecnologica e di risparmio energetico, per ospitare temporaneamente gli sfollati.

Quando le case ora distrutte o rese inagibili dal sisma saranno ricostruite o ristrutturate – ha spiegato Berlusconi -, queste abitazioni di 50 – 52 mq, sicurissime dal punto di vista sismico, comode e accoglienti, saranno destinate a giovani famiglie e a studenti universitari, diventando dei campus capaci di attirare studenti da tutto il mondo. Nel giorni scorsi – ha sottolineato il premier – l’ ipotesi delle new town è stata criticata da architetti specialisti nella costruzione di mostri, ma visto che “un minimo di esperienza il Presidente del Consiglio ce l’ ha ancora” ha continuato Berlusconi “abbiamo individuato 15 aree su cui costruire delle piastre antisismiche in cemento armato capaci di sopportare qualunque scossa sismica. Su queste piastre si costruirà con sistemi prefabbricati ma con le più recenti tecnologie. Io, come urbanista – ha continuato il premier – ripeto sempre la stessa formula, che comunque ha avuto grande successo; case intorno ad un centro verde, con tutti i servizi, con tre tipi di strade (pedonale, ciclabile e carrabile). Vogliamo partire subito e costruire le case prima che arrivi il freddo” – ha concluso.

Piano casa. Nuove misure sui vincoli di sicurezza

 Nelle modifiche apportate al decreto legge del piano casa dopo il terremoto in Abruzzo, l’ ultima è del 16 aprile u.s. Il documento è stato esaminato in preconsiglio dei Ministri e, dopo un passaggio dalla Conferenza Unificata, sarà portato in Consiglio dei ministri. Il documento vede un’ anticipazione per l’ entrata in vigore delle nuove norme antisismiche per la costruzione di edifici o il consolidamento di quelli esistenti. Entrerebbero in vigore dal 30 giugno 2009, anziché il 30 giugno 2010.

La bozza del decreto legge prevede anche che gli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione di immobili e gli interventi che riguardano parti strutturali di edifici non possano essere realizzati, e per gli stessi non si possono prevedere premi urbanistici, se il progettista non abbia provato il rispetto della normativa antisismica.

Casa, slitta il piano del governo. No delle Regioni all’ ipotesi decreto

 Silvio Berlusconi ha presentato ieri il piano casa alle Regioni. Il presidente del Consiglio ha sottolineato gli effetti del progetto: se solo il 10% delle famiglie proprietarie di mono o bifamiliari facesse lavori di ampliamento, si attiverebbero dai 50 – 60 miliardi di giro di affari. Ma lo scontro politico sul progetto non si placa. Dopo il no delle Regioni all’ ipotesi decreto slitta il piano del governo.

preload imagepreload image