Piano casa. Ok agli aumenti volumetrici, no al decreto. L’ impegno delle Regioni per l’ edilizia sociale

 Le principali proposte contenute nella bozza votata all’ unanimità dalle Regioni nel corso della seduta speciale della Conferenza delle Regioni: approvazione degli aumenti volumetrici del 20% per le abitazioni e del 35% in caso di demolizioni e ricostruzioni (sempre nel rispetto delle biotecnologie), no a un decreto del governo, attuazione di un piano casa, attraverso la legislazione regionale, che punti soprattutto sull’ edilizia sociale.

La Conferenza delle Regioni attende la convocazione al tavolo anticrisi

 ”Il Governo ha varato il decreto legge che prevede alcune misure per fronteggiare la crisi e purtroppo Regioni ed Enti locali hanno potuto confrontarsi solo su alcuni e limitati aspetti”. Lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.

“E’ mancato quindi – spiega Errani – un confronto preventivo e complessivo sul merito dei contenuti”. Secondo Errani ”questa propensione dell’esecutivo alle iniziative unilaterali, come abbiamo ripetuto piu’ volte nelle ultime settimane, e’ un metodo inefficace sul piano della necessaria sinergia fra le istituzioni”.

”Solo grazie all’intervento delle Regioni – rileva Errani – e’ stato comunque possibile salvaguardare la quota regionale del Fondo per le aree sottoutilizzate ed e’ stata evitata una incursione in tema di sanita’. Ora attendiamo l’urgente convocazione del tavolo anti-crisi ‘Governo-Regioni-autonomie locali’, da noi proposto piu’ di un mese fa , su cui c’e’ il preciso e rinnovato impegno dell’esecutivo nella Conferenza Unificata del 20 Novembre. Comunque la Conferenza delle Regioni nei prossimi giorni fara’ un valutazione puntuale del Decreto”.

Le Regioni esprimono soddisfazione per la retromarcia sul commissariamento

 “L’iniziativa delle Regioni e degli enti locali e le forti preoccupazioni espresse da tutto il mondo della scuola hanno finalmente permesso di raggiungere un primo risultato importante: con l’emendamento presentato oggi al Senato si sancisce, infatti, che non ci saranno chiusure di scuole per il prossimo anno scolastico 2009-2010”, lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. “In secondo luogo è rimosso il tema del commissariamento delle Regioni, legato alla questione del dimensionamento scolastico, così come era stato proposto dal decreto legge154, in modo unilaterale e senza alcuna intesa preventiva.
Ora – ha proseguito Errani – è necessario aprire urgentemente un tavolo fra governo, regioni ed enti locali per discutere concretamente e senza forzature unilaterali della riorganizzazione dei servizi scolastici, fermo restando il carattere irrinunciabile del diritto al studio per le ragazze e i ragazzi del nostro Paese.

La Conferenza delle Regioni chiede di attuare l’Intesa con il Governo

 “Le Regioni vogliono creare una leale collaborazione istituzionale”, ha dichiarato il presidente Vasco Errani al termine della Conferenza delle Regioni del 30 ottobre, sottolineando inoltre come sia “ora di dare piena applicazione all’intesa fatta il 2 ottobre con il Governo e realizzare questa collaborazione nel bene del Paese”.
Le Regioni sono pronte a farsi carico dei problemi, ma non si può affrontare la riorganizzazione scolastica in un mese. Non ci sono le condizioni per la sua realizzazione: bisogna costruire, attraverso un tavolo, un’Intesa per tutto il territorio nazionale che tenga anche conto delle aree più svantaggiate e dei relativi costi.

Dalla Conferenza delle Regioni ancora critiche alla finanziaria

 La Finanziaria ”da’ un colpo pesante ad alcuni servizi fondamentali che riguardano la qualita’ di vita dei cittadini”, ha dichiarato il presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani al termine della riunione della Conferenza del 16 ottobre.
L’assessore al Bilancio della Regione Lombardia e coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni Romano Colozzi ha inoltre sottolineato che “la finanziaria e’ molto rigida e severa”. Colozzi ha ricordato che la manovra “opera su tutti i livelli della pubblica amministrazione” e che le regioni chiederanno “di togliere alcuni tagli non preventivamente concordati, che ci aggiungono a quelli per 7 miliardi di euro che le regioni si erano gia’ impegnate ad operare per il rispetto del patto di stabilita’”.
Quando si svolgerà la prossima Conferenza Unificata – sospesa per cl’impassa sulla pregiudiziale posta dalle Regioni rispetto alle norme per il dimesionamento scolstico (vedi notizie precdente) – le regioni hanno gia’ annunciato che daranno parere negativo sulla manovra.

Federalismo fiscale: il Cdm vara il ddl

Il Consiglio dei ministri ha varato il disegno di legge che introduce il cosiddetto federalismo fiscale.
Il Consiglio dei ministri ha poi approvato un decreto legge contenente disposizioni urgenti per il riequilibrio economico e finanziario di regioni e enti locali.
“Sarà un riforma storica ed è contenuta in un disegno di legge ordinaria e non costituzionale” ha spiegato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Il testo approvato dal Governo è quello emerso dal confronto tra l’esecutivo e la Conferenza Unificata degli enti locali (Regioni, Province, Comuni e Comunità montane). Le Regioni hanno espresso un “parere positivo sui principi”, riservandosi di verificare l’attuazione delle norme, mentre per Province e Comuni il via libera definitivo sarà condizionato dall’approvazione di alcuni emendamenti.

Manovra e federalismo fiscale: la Conferenza delle Regioni chiede un incontro urgente con Berlusconi

 Richiesto dalla Conferenza delle Regioni un incontro urgente al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sugli aspetti collegati alla manovra finanziaria e al federalismo fiscale. L’incontro, infatti, dovrebbe avvenire prima della definitiva approvazione da parte del Governo del disegno di legge in materia di federalismo fiscale.
”Abbiamo scritto al presidente – ha spiegato il presidente Vasco Errani – che a fine luglio ci aveva promesso che su questi temi ci avrebbe dato delle risposte in settembre. Ora che si discute di finanziaria – ha aggiunto il presidente della Conferenza delle Regioni – vogliamo che si torni a parlarne; per noi sono problemi fondamentali per andare avanti”.
Si tratta in particolare di affrontare i temi del dialogo Governo-Regioni, del confronto e della leale collaborazione tra livelli istituzionali. Nella lettera inviata a Berlusconi è stato posto un particolare accento “sul fabbisogno sanitario 2010-2011 con riferimento anche ai ticket, sulle politiche finanziate con il fondo per le aree sottoutilizzate, sul piano casa e più in generale sulle declinazioni del patto di stabilità interno in relazione ai fondi comunitari”.

Conferenza delle Regioni: No a forzature propagandistiche sul federalismo fiscale

 ”Vedo un atteggiamento trionfalistico che non ha motivazioni”. Lo afferma, , il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che commenta le dichiarazioni con cui, da parte sopratutto governativa, si sta salutando il primo passaggio in consiglio dei ministri del testo di riforma del federalismo fiscale (Il testo è stato pubblicato sul sito www.riformeistituzionali.it ed è disponibile nella sezione economia del sito www.regioni.it). ”Deve essere chiara una cosa – aggiunge Errani – i problemi che abbiamo davanti non si risolvono con forzature propagandistiche”. “Abbiamo posto al Governo un problema di metodo: è infatti negativo che non si siano tenuti i necessari incontri con le Regioni e le Autonomie locali prima del varo in Consiglio dei Ministri della delega sul federalismo fiscale, secondo un percorso che pure avevamo concordato con il Ministro Calderoli.

Sunia: Tremonti annuncia 20.000 case nel 2009 ed intanto ne cancella 12.000

La Conferenza delle Regioni in diverse dichiarazioni e in documenti ufficiali ha più volte rappresentato al Governo la necessità di una politica concertata per la casa e aveva denunciao la sottrazione di risorse per la questione abitativa, oggetto di un’intesa fra lo stesso Governo e e le Regioni, siglata nel corso della precdenmte legislatura.
Il 6 agosto una nota del Sunia conferma l’esistenza di una “discrasia” sul tema, infatti, secondo il sindacato degli inquilini, “Tremonti annuncia 20.000 case nel 2009 ed intanto ne cancella 12.000”. ”Si tolgono infatti 550 milioni di euro destinati nel 2007 all’emergenza abitativa – sottolinea il Sunia in una nota – ed in particolare alle famiglie disagiate sottoposte a sfratto, per destinarli ad un fondo nazionale che dovra’ finanziare un ”piano casa” tutto da definire entro sei mesi (gennaio 2009), che dovra’ successivamente essere attuato dalle Regioni e dai Comuni”. Sono stati “tolti i fondi da quella che invece era una prima concreta risposta all’emergenza abitativa, fatta non solo di soldi ripartiti fra le Regioni, ma anche di obiettivi fisici gia’ individuati per la loro destinazione”.

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