Memoriale Shoah: “Un luogo per ricordare e insieme un luogo per confrontarsi, studiare e approfondire” (Letizia Moratti)

 Martedì scorso c’ è stata una cerimonia ufficiale in occasione della posa della prima pietra del Memoriale della Shoah.

All’ evento hanno preso parte autorità ebraiche e della politica italiana, fra cui il Presidente della Fondazione Memoriale della Shoah (nonché Direttore del quotidiano Il Corriere della Sera) Ferruccio De Bortoli, l’ Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, il Sindaco di Milano Letizia Moratti, il Presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il Presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Roma Giovanni Maria Flick, noto ai cittadini italiani, tra l’ altro, per essere Presidente Emerito della Corte Costituzionale, nonché, in rappresentanza degli ex deportati, la milanese Liliana Segre.

Il Papa in Sinagoga. Punto focale del discorso del Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma: “i camini di Auschwitz”

 Si è svolto nella giornata di domenica l’ atteso incontro tra la comunità ebraica e il Papa, appuntamento storico dopo ventiquattro anni dalla visita dell’ allora Pontefice Giovanni Paolo II al medesimo luogo (era il 13 aprile 1986). L’ incontro è stato preceduto, in settimana, da critiche e forti prese di posizione (in particolare dal Presidente dei Rabbini Italiani Giuseppe Laras, a tale proposito, è possibile leggere quanto scritto già dalle colonne di questo blog), con riguardo alla Shoah e alla beatificazione di Pio XII, motivo per il quale c’ era molta attesa sia per il discorso ufficiale del Papa che per le parole pronunciate dai massimi esponenti dell’ ebraismo romano e italiano.

Il Papa in Sinagoga: comunità ebraica divisa

 Il giorno 27 gennaio si celebra in tutto il mondo la Giornata della Memoria, in occasione dell’ anniversario della data di liberazione del campo di concentramento di Auschwitz (avvenuta il 27 / 01 / 1945) dove si consumò uno dei più grandi genocidi della storia e dove morirono oltre un milione di ebrei.

Alemanno in visita ad Auschwitz: Condanno nazismo e fascismo

 Il fascismo va condannato tanto quanto il nazismo. Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno, al termine della giornata di visite al campo di sterminio di Auschwitz. “Quello che è chiaro per me – ha detto l’esponente di An – è che la condanna del fascismo e del nazismo deve essere ugualmente netta. Questo deriva dalla memoria di quello che è successo”.

Aiutato da due ragazzi rom, due musulmani e dal presidente della comunità ebraica romana, il sindaco Alemanno ha deposto ai piedi del Muro della morte, insieme a una corona di rose bianche, un sasso a dimostrazione della “stabilità” del ricordo che non deve mai abbandonarci.

Hanno accompagnato la visita del sindaco, 250 ragazzi della scuole romane. “Uno dei momenti più emozionanti e personalmente coinvolgenti – ha detto Alemanno – è stato il forte e sentito abbraccio con il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Un abbraccio inatteso – ha rivelato il sindaco – ma che mi ha particolarmente emozionato”.

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