Alitalia, piloti al bivio: monta la protesta

Domenica di attesa preoccupata all’aeroporto di Fiumicino, sia tra i rappresentanti sindacali sia tra il personale navigante e di terra di Alitalia.

Lunedì il commissario straordinario Fantozzi comincerà l’esame dell’offerta Cai sottoscritta dai sindacati confederali e da Ugl e, sempre lunedì, alle 15, Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl, che non hanno firmato l’accordo, daranno vita all’assemblea nei locali della mensa centrale Alitalia. Un’assemblea, questa del ricostituito “Fronte del No”, che si preannuncia molto accesa. «Prevediamo una larga partecipazione del personale di volo e di terra – dice Cesare Albanese, della Sdl – Lunedì sarà una giornata di confronto con i lavoratori sulle questioni più scottanti del “Piano Fenice”: dal numero enorme di esuberi, che penalizzerà i lavoratori ben oltre quanto era stato concordato a settembre a Palazzo Chigi, alla condizione dei precari e alle incertezze per il futuro di migliaia di lavoratori che, dopo l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, si troveranno senza un lavoro e senza la pensione».

Alitalia, Cai va avanti. E piloti e hostess chiamano a raccolta la base

Dopo la convulsa giornata di venerdì, con la Cai che prima ha ritirato e poi ha firmato la proposta d’acquisto per Alitalia, la palla passa adesso al fronte sindacale. Che si mostra spaccato tra autonomi e confederali, con questi ultimi che hanno firmato l’intesa con la Cai appoggiandosi al cosiddetto «Lodo Letta», vale a dire la premessa all’accordo secondo la quale l’interpretazione autentica del contratto per i lavoratori della nuova Alitalia è demandata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Gli autonomi, che costituiscono la maggioranza di assistenti di volo e piloti, sono invece ritornati sull’Aventino adducendo la causa a presunte violazioni fatte dalla Cai agli accordi di settembre che avevano sbloccato in un primo tempo la trattativa.

OFFERTA – Prosegue parallelamente la corsa contro il tempo di Fantozzi, che avrebbe avviato un primo esame dell’offerta che entrerà nel vivo lunedì con il confronto tra il prezzo avanzato da Cai (nessuna cifra ufficiale, ma secondo le indiscrezioni vicina a 400 milioni) e la valutazione degli advisor Alitalia. Poi partirà la trattativa, per permettere a Fantozzi di fare il massimo di cassa. Solo dopo la formalizzazione dell’eventuale vendita a Cai, il Commissario si occuperà della cessione degli asset non richiesti dalla ordata di Colaninno. Gli uffici dell’Antitrust comunitario avrebbero però chiesto chiarimenti circa il prezzo dell’operazione. Resta da capire se e quanta distanza vi sia tra l’offerta finanziaria di Cai e la valutazione fatta dagli advisor del Commissario e del governo (Rothschild e Banca Leonardo) che, secondo indiscrezioni, sarebbe tra i 900 e 1.100 milioni. Una forbice così ampia potrebbe allungare i tempi della trattativa con il commissario.

Alitalia, Cai ci ripensa: presentata l’offerta vincolante

 Cai ha presentato l’offerta vincolante al commissario di Alitalia, Augusto Fantozzi, per l’acquisizione di beni e asset di Alitalia. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione della Società, riunitosi sotto la presidenza di Roberto Colaninno, che ha preso atto del lavoro sin qui svolto. Lavoro, si legge in una nota della società, che ha consentito di «raccogliere intorno alla nuova società oltre venti gruppi imprenditoriali, disposti ad investire oltre 1 miliardo di euro per ristrutturare e rilanciare il comparto aereo del Paese intorno ad Alitalia e Airone; definire i contenuti di un piano industriale ambizioso ma realistico, che consentisse alla nuova compagnia di ritornare a crescere, posizionandosi come uno dei più importante vettori dell’area europea; definire i termini di un importante partnership con uno dei tre principali operatori mondiali del settore, con la possibilità anche di un ingresso di tale partner nell’azionariato della nuova Compagnia; determinare positive conseguenze sul piano occupazionale, che avrebbero permesso di assumere nella nuova società oltre 12.500 dipendenti, prevedendo inoltre procedure di mobilità e ammortizzatori sociali per gli altri dipendenti attuali di Alitalia e AirOne».

Alitalia, Cai rompe: Così non si va avanti

 “A queste condizioni non si può andare avanti, per noi non c’è più trattativa….”. Arriva nella notte la rottura della trattativa sui contratti di Alitalia. Rocco Sabelli lascia il tavolo di confronto con i sindacati, una mossa che ha sorpreso le nove sigle sindacali che rappresentano i lavoratori ma che forse era nell’aria, fin dal primo pomeriggio, quando era iniziata la lunga trattativa sui contratti. Che già nei giorni scorsi era stata preceduta da polemiche, distinguo sindacali, incontri. L’amministratore delegato di Compagnia aerea italiana ha chiuso il confronto in modo secco, la colpa i “continui atteggiamenti dilatori e alle indisponibilità’ a firmare”.

Alitalia: Nasce Cai Spa, venerdì l’offerta condizionata

 Via libera dell’assemblea di Compagnia aerea italiana alla creazione della società per azioni, all’aumento di capitale per 1,1 miliardi rivolto agli attuali soci e in parte ai nuovi e alla nomina del Cda a 15, che farà la proposta per acquisire la parte ‘buona’ di Alitalia. Ma solo qualora tutti gli accordi sindacali fossero stati raggiunti. L’offerta rimarrà comunque sospesa fino all’ottenimento dei provvedimenti della Commissione Europea che attestino l’assenza di aiuti di Stato a vantaggio di Cai e delle decisioni dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, e cioè nella seconda metà di novembre. Mese in cui dovrebbe essere scelto il partner straniero.

Alitalia: si incrina il fronte del no, ore di lavoro e incontri per evitare il crac

Si incrina il fronte del no: l’Anpav si dice pronta a firmare l’accordo quadro come già fatto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl e il via libera degli assistenti di volo al piano sembra aprire qualche spiraglio.
Nel dare la disponibilità a sottoscrivere l’accordo, l’Anpav ritiene però come condizione ineludibile l’invarianza salariale a fronte di un aumento della produttività nel rispetto della normativa vigente europea.
Ieri, durante il vertice a Palazzo Chigi il sottosegretario Gianni Letta ha ribadito che la Cai rimane l’unico potenziale acquirente di Alitalia. Maurizio Sacconi.
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha escluso l’ipotesi di nazionalizzazione, tacciandola da subito come “un’ipotesi assurda” e il commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani, ha sottolineato che sarebbe comunque un’ipotesi che verrebbe bocciata dall’Ue.

La speranza che la situazione volga al meglio è anche del ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola: “Io mi auguro che ci possa essere chi nel mondo sindacale possa ripensare alle posizioni prese e chiedere a questo gruppo privato o ad altri di fare un’offerta, ma il percorso è segnato dalla legge che prevede che l’azienda è in liquidazione. L’augurio è che chi non avendo conosciuto abbastanza le cose o avendo sottovalutato il problema possa ripensarci e firmi quello che non è stato firmato prima”.

Alitalia: Colaninno alza la voce e pone l’ultimatum ai sindacati

 Colaninno alza la voce da detta il suo ultimatum ai sindacati e pretende risposta e firma giovedì entro le 15,50 di domani perché dieci minuti dopo inizia il consiglio di amministrazione di Cai (Compagnia aerea italiana) che dovrà decidere il futuro di Alitalia. È il termine dato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ai sindacati per accettare il piano di Cai. «Non è un aut aut, ma il tentativo di rilancio dell’impresa», ha chiarito Roberto Colaninno, presidente di Cai. «Senza consenso di tutti, giovedì ritiro la mia offerta. La proposta può essere accettata o no, ma non stiamo comprando un gioiello bensì un’azienda in dissesto. Se si fa l’affare bene, altrimenti amici come prima».

Alitalia: Si interrompono le trattative. Più vicina la mobilità del personale

Questa volta la notte non ha portato il consiglio giusto. Anzi la notte tra l’11 e il 12 settembre 2008 verrà ricordata come uno tra i momenti più neri della vicenda Alitalia. Ormai non è più un mistero che le trattative si siano arenate e che la CAI (nuovo nome della compagnia di bandiera) abbia messo fine al dibattito e al confronto con i sindacati. E non bastano le preoccupanti rassicurazioni del ministro Sacconi che parla di prossima mobilità per molti lavoratori e che smentisce i dati che indicano almeno 5000 esuberi tra il personale dell’Alitalia.

Il tavolo di confronto tra rappresentanti del governo, dei sindacati e della Compagnia Aerea Italiana, durato gran parte della scorsa notte è saltato dopo la decisione della cordata degli imprenditori di terminare la trattativa. «CAI prende atto, dopo sette giorni di incontri, che non esistono le condizioni per proseguire le trattative» annuncia un portavoce della società. “È evidente – ha continuato – che non ci si rende conto della drammatica situazione di Alitalia e della necessità di profonda discontinuità rispetto al passato che il piano di salvataggio richiede». Per queste ragioni, CAI «non parteciperà a nessun tavolo».

Nasce la nuova Alitalia

 Per dar vita alla nuova Alitalia è nata Compagnia Aerea Italiana con i primi sedici soci con Rocco Sabelli amministratore delegato e Roberto Colaninno presidente. Ora si aspetta la mossa del governo per consentire la divisione dell’Alitalia nella parte “buona” destinata a confluire nella newco assieme ad una parte di AirOne e in quella “cattiva” con il carico di debiti ed esuberi. L’ipotesi più probabile sembra, al momento, l’approvazione giovedì nel Consiglio dei ministri di due provvedimenti: un decreto con le misure più urgenti e vitali per la procedura successiva e un ddl delega che dovrebbe contenere una riforma complessiva degli strumenti legislativi a disposizione per affrontare crisi aziendali come quella di Alitalia, unificando le attuali leggi Marzano e Prodi.

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