Da Bruxelles via alla procedura Ue contro l’ Italia. Roma non si è adeguata alla sentenza: “Donne in pensione come gli uomini”

 L’ Italia rischia le sanzioni europee per il mancato adeguamento alla sentenza della Corte Ue che chiede di innalzare l’ età pensionabile delle donne nel settore della pubblica amministrazione, per equipararla a quella degli uomini. Lo rende noto un comunicato Ue.

“La Commissione europea ha deciso di intraprendere azione legale contro l’ Italia per il mancato adempimento alla sentenza della Corte Ue sulla equiparazione età pensionabile tra uomo e donna”. Nel dettaglio a Roma è stata inviata una lettera formale sulla base della procedura d’ infrazione. Se l’ Italia non dovesse prendere le misure richieste, Bruxelles invierebbe un secondo e ultimo avvertimento prima delle eventuali sanzioni.

Bruxelles ricorda che lo scorso 13 novembre la Corte di giustizia europea si era pronunciata contro l’ Italia poiché, in base alle leggi italiane, i funzionari pubblici hanno diritto a ricevere la pensione di vecchiaia a età diverse a seconda se siano uomini o donne, e cioè 65 per i primi e 60 per i secondi.

Recessione profonda? Il rapporto della Confcommercio: arretra il Pil pro capite

 Si può parlare di grande crisi, con Pil a -3,9% nel 2009, con effetto di trascinamento nullo per il 2010 che così potrebbe chiudere a +0,1% con gli ultimi due trimestri lievemente positivi, ma soprattutto il Pil pro capite che torna indietro al 2001: lo afferma Confcommercio nel suo Rapporto sul Terziario.

“La nostra risulta essere la più ottimistica tra le previsioni in circolazione (il Fondo Monetario e la Commissione Europea dicono -4,4% per il 2009 e, per lo stesso anno, Prometeia indica -4,2%). In ogni caso, se togliamo alla nostra valutazione le variazioni della popolazione residente, nel 2010 avremo un prodotto lordo pro capite inferiore a quello del 2001: in pratica avremo perso dieci anni di crescita economica e, per quanto essa si correli al benessere, avremo subìto, mediamente, una consistente riduzione dei livelli di utilità generati dal consumo su base personale o familiare”.

Il Centro Studi Confcommercio afferma in premessa che questa terza edizione del Rapporto sul Terziario vede la luce mentre siamo tutti impegnati nell’ affannosa ricerca di qualche indizio che possa convincerci che la crisi sia passata. O, meglio, con espressione meno forte ma molto ambigua, che il peggio sia alle spalle.

Bruxelles. Berlusconi al summit europeo: “Disoccupazione meno grave che negli altri paesi dell’ Eurozona”

 Le misure messe in atto dall’ Italia a sostegno dell’ economia hanno ottenuto l’ apprezzamento generale dell’ Unione europea. Soprattutto per quanto riguarda il piano casa, illustrato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ai colleghi capi di Stato e di governo e oggetto di un interesse diffuso, tanto che il documento verrà inviato entro oggi a tutte le ambasciate dei paesi Ue.

Crisi economica: l’ Europa tra ripresa e previsioni non proprio rosee

 La Commissione europea, alla vigilia del prossimo vertice europeo, tratteggia uno scenario preoccupante, sul fronte dell’ occupazione e della ripresa economica. Tuttavia non sembra opportuno che una personalità con responsabilità politiche e decisionali come il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, si metta a tracciare ipotetici scenari di desolazione, miseria e scontri sociali. Non con i mercati che sobbalzano ad ogni minimo respiro politico. I dati però, presentati nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, parlano da soli: solo quest’ anno è previsto un calo dell’ occupazione dell’ 1,6%, vale a dire 3,5 milioni di posti di lavoro in fumo. Nel 2010 il tasso di disoccupazione potrebbe salire, secondo le stime in mano all’ esecutivo Ue, al 10%.

Dalla Ue meno vincoli alle banche

 Sul tavolo del vertice europeo che si riunirà a Bruxelles l’11 e 12 dicembre prossimi non ci sarà soltanto il rilancio dell’economia europea da 200 miliardi di euro presentato la settimana scorsa dalla Commissione Barroso. La novità più significativa è che ci sarà quasi certamente anche un nuovo codice Ue, più flessibile, per l’erogazione degli aiuti al settore bancario in difficoltà. La riunione del Consiglio Ecofin dei ministri delle Finanze dei 27, ha dunque tracciato delle linee guida per “una distinzione – come ha detto il ministro dell’Economia francese, Christine Lagarde, presidente di turno della Ue – tra banche in difficoltà e banche fondamentalmente sane”. Vi è stato un ragionevole grado di consenso nelle discussioni, “non un consenso totale, ma piuttosto buono”. Il punto principale della discussione è stato il piano da 200 miliardi di euro proposto alla Commissione Europea. Una discussione che ha portato a una sorta di “annacquatura” del piano di Bruxelles, in modo da renderlo più vago e meno impegnativo, il tutto con uno stop alla riduzione dell’Iva. Il piano arriverà poi sul tavolo dei leader Ue al Consiglio Europeo della prossima settimana.

Ue, via libera al piano da 200 mld contro la crisi

 La Commissione europea ha adottato il piano di stimolo dell’economia per affrontare la crisi: 170mld proverranno dagli Stati membri, e 30mld da fondi comunitari.

È quanto ha annunciato il presidente dell’esecutivo Ue José Manuel Barroso , il quale ha ufficialmente confermato che il piano proposto corrisponde all’1,5% del Pil dei Ventisette, e cioé 200mld di euro, dato dunque più elevato rispetto all’1% annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia tedesco Michael Glos. Questa somma è così composta: 1,2% verrà dai bilanci nazionali degli Stati membri, mentre lo 0,3% da fondi comunitari che corrispondono alle cifre indicate.

Vertice G20: Piano d’azione per ridare fiducia ai mercati e Doha round entro fine anno

Il G20 ha adottato un piano d’azione per ristabilire la fiducia sui mercati. È quanto si legge nel comunicato finale della riunione di Washington. Fissato nel documento anche un nuovo appuntamento per i capi di Stato e di Governo che si riuniranno nuovamente entro il 30 aprile 2009 “al fine di verificare la messa in atto dei principi e delle decisioni” sulle quali hanno convenuto nel vertice odierno. Nel documento è ribadito il no al protezionismo e il sì alla chiusura entro l’anno delle trattattive del Doha Round. Il G20 ha convenuto sulla necessità di “proposte concrete per la sorveglianza, la trasparenza e la regolamentazione dei mercati”.

I leader del G20 hanno raggiunto un accordo sulle misure immediate che dovrebbero essere prese o considerate per ripristinare la crescita e sostenere le economie dei paesi emergenti. Si tratta, in particolare, di “continuare a intraprendere le azioni necessarie per stabilizzare il sistema finanziario: riconoscere l’importanza del supporto della politica monetaria e dell’uso di misure fiscali” per la crescita; fornire liquidità; assicurare che il Fondo Monetario internazionale, la Banca Mondiale e le altre istituzioni finanziarie abbaino sufficienti risorse per assistere i paesi in via di sviluppo colpiti dalla crisi.

Alitalia: Nasce Cai Spa, venerdì l’offerta condizionata

 Via libera dell’assemblea di Compagnia aerea italiana alla creazione della società per azioni, all’aumento di capitale per 1,1 miliardi rivolto agli attuali soci e in parte ai nuovi e alla nomina del Cda a 15, che farà la proposta per acquisire la parte ‘buona’ di Alitalia. Ma solo qualora tutti gli accordi sindacali fossero stati raggiunti. L’offerta rimarrà comunque sospesa fino all’ottenimento dei provvedimenti della Commissione Europea che attestino l’assenza di aiuti di Stato a vantaggio di Cai e delle decisioni dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, e cioè nella seconda metà di novembre. Mese in cui dovrebbe essere scelto il partner straniero.

Berlusconi: G8 preoccupati per il rincaro dei prezzi

 “Il problema che subito si e’ imposto all’attenzione di tutti i leader e’ stato dell’innalzamento dei prezzi che genera difficolta’ enormi e che se continua cosi’ portera’ ad oltre 100 milioni il numero di persone che soffrono la fame”.

Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella prima giornata del G8 in Giappone. “Direi che la preoccupazione piu’ grande e’ il rincaro dei prezzi dei generi alimentari che naturalmente consegue il rincaro del prezzo del petrolio che ha raggiunto ormai un livello preoccupante. Si teme che tale livello possa aumentare ancora: se pensate che il petrolio esce dalla sabbia a 8 dollari e adesso e’ arrivato alle quotazioni di oggi e se si pensa che qualcuno teme addirittura che si possa arrivare a 200 dollari e chiaro che questo e’ il problema che e’ stato subito messo sul tavolo”.

preload imagepreload image