Summit di Copenaghen. Anche la Cina al vertice sul clima

 La Cina è il primo produttore mondiale di gas che causano l’ effetto serra, ma ha annunciato che ridurrà l’ ammontare delle emissioni per unità di prodotto interno lordo, del 40 – 45% entro il 2020, rispetto ai livelli del 2005. La decisione è stata presentata come un’ azione volontaria del governo cinese ed un contributo agli sforzi globali contro i cambiamenti climatici. Anche il presidente americano Barack Obama e il il premier italiano Silvio Berlusconi andranno al vertice sul clima nella capitale danese il 9 dicembre.

Clima. Greenpeace, Legambiente e Wwf: mobilitiamoci per salvare il Vertice di Copenaghen

 “Il pianeta non può aspettare, subito un accordo vincolante”. Inondiamo di mail i governi cinese e americano

Nessun rinvio, nessun passo indietro! I governi del mondo devono impegnarsi a sottoscrivere a Copenaghen un accordo vincolante per tagliare le emissioni di gas serra. Greenpeace, Legambiente e WWF invitano tutti cittadini a mobilitarsi contro l’ accordo sul clima stilato dai presidenti di Stati Uniti e Cina per ridurre la portata delle decisioni da prendere nel prossimo vertice sul Clima, affinché i governi americano e cinese cambino idea.

Economia. L’ Ocse rileva in Italia forti segnali di ripresa in gran parte dei Paesi industrializzati

 L’ Ocse ha reso noto il superindice relativo al mese di luglio 2009: la media delle economie dei Paesi industrializzati ha segnato un incremento di 1,5 punti rispetto a giugno 2009 (-1,9 punti rispetto a luglio di un anno fa) e una flessione di 1,9 su luglio 2008.

Tra i Paesi che hanno registrato un incremento maggiore figura l’ Italia, che ha recuperato 2,7 punti su base mensile e 8 punti rispetto a luglio 2008, e per la quale l’ Ocse prevede una possibile espansione dell’ economia nei prossimi mesi. Per l’ organizzazione internazionale mostrano chiari segnali di ripresa, oltre all’ Italia, tutte le altre economie del G7, tra cui in particolare la Francia.

Segnali incoraggianti anche da Cina, India e Russia. Gli indicatori economici del Brasile dove, rileva l’ Ocse, “si sta toccando il picco negativo della crisi, sono in ogni caso più incoraggianti di quelli registrati negli scorsi mesi”.

Secondo i dati dell’ Ocse, l’ economia dell’ area euro segna un incremento del superindice di 1,9 punti rispetto a giugno 2009 e di 1,4 punti rispetto ad un anno fa; quella americana mostra un aumento su base mensile (+1,6 punti), ma resta ancora 4,3 punti sotto il livello toccato a luglio 2008.

Estero. Dialogo strategico ed economico tra Usa e Cina a Washington

 “Soddisfatta che la Cina abbia condiviso le preoccupazioni sul fatto che l’ Iran possa diventare uno Stato dotato dell’ arma atomica” ha dichiarato il segretario di Stato Hillary Clinton al termine della due giorni di “Dialogo strategico ed economico” tra Usa e Cina a Washington. “Abbiamo gettato le basi per una positiva, cooperativa e comprensiva relazione per il 21° secolo”.

I due Paesi si sono accordati per una larga intesa: entrambi perseguono l’ obiettivo di guidare l’ economia globale fuori dalla recessione e di forgiare un’ alleanza più stretta sulle questioni dell’ ambiente e della politica estera. Tra i punti fermi dell’ accordo generale ci sono il mantenimento delle spese di stimolo finchè la ripresa non sarà assicurata; la firma di un memorandum sul clima, l’ energia e l’ ambiente; e la promessa di sostenere la libertà dei traffici commerciali combattendo il protezionismo.

Il documento di intenti sul clima è un risultato di alta rilevanza politica, anche se l’ intesa non fissa obiettivi nè tempi vincolanti: promette però l’ impegno dei due maggiori Paesi al mondo per emissioni di gas da effetto serra e per inquinamento, a lavorare più strettamente in futuro.

“Fornisce ai nostri Paesi la direzione per operare insieme nel sostenere negoziati internazionali sul clima e nell’ accelerare la transizione a un’ economia a basso contenuto di carbonio” ha detto la Clinton. Il documento non è stato reso pubblico ma il portavoce del Dipartimento di Stato, Ian Kelly, ha specificato che non contiene numeri o date: piuttosto è una cornice entro cui andare avanti a discutere.

“Non è un accordo che impegna le due parti a raggiungere determinati obiettivi, ma fissa la struttura per un dialogo”, ha insistito Kelly. Era impossibile, in questo confronto ad alto livello tra Pechino e Washington, raggiungere un risultato più incisivo nella lotta contro le emissioni nocive; ma forse era anche difficile ottenere di meno, poichè l’ interesse strategico delle due nazioni non può prevedere rotture clamorose e richiedeva quel successo diplomatico finale che è stato perseguito.

Il presidente cinese Hu Jintao ha incontrato a Roma Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi

 Mattinata intensa per il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Hu Jintao che ha incontrato a Roma Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi. Il capo dello Stato ha messo sul piatto la questione del rispetto dei diritti umani, a poche ore dalle notizie degli scontri con la minoranza uigura in cui sono morte 140 persone. Il premier, invece, ha preferito parlare del G8 e affrontare temi prettamente economici. Del resto, hanno precisato fonti di Palazzo Chigi, il tema dei diritti umani era stato già affrontato dal capo dello Stato e per questo motivo il presidente del Consiglio, durante i colloqui a Villa Madama, ha preferito concentrarsi sul summit in programma a L’ Aquila.

“Abbiamo concordato che lo stesso sviluppo e il progresso economico e sociale che si stanno realizzando in Cina pongono nuove esigenze in materia di diritti umani – ha detto Napolitano in una conferenza stampa congiunta con il presidente cinese -, una questione che l’ Italia ha sempre affrontato e intende affrontare nel massimo rispetto delle ragioni cinesi e dell’ integrità e autonomia di decisione della Cina e delle sue istituzioni rappresentative”.

Per il capo dello Stato “occorre il pieno riconoscimento del ruolo internazionale della Cina sviluppando, su un piano di parità, nel rispetto reciproco e con mutuo vantaggio tutte le relazioni bilaterali e globali”. La Cina, ha aggiunto Napolitano, è consapevole del nuovo posto che le spetta nel mondo e delle responsabilità a cui è chiamata di fronte a sfide che richiedono un impegno collettivo.

“Io ho auspicato che in questo quadro – ha sottolineato il presidente della Repubblica – si sviluppino maggiormente le relazioni tra Unione Europea e Cina e per questo è essenziale che l’ Europa riesca, con coerenza e coraggio, a prendere le decisioni per parlare con una voce sola”. Hu Jintao dal canto suo ha espresso soddisfazione per lo sviluppo dei rapporti tra Cina e Italia: “L’ amicizia tra i nostri popoli è radicata nella tradizione e si fonda sulla base dell’ uguaglianza, del mutuo rispetto e della fiducia reciproca”. Quindi ha invitato Napolitano a recarsi in visita in Cina l’ anno prossimo.

Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: “Bene le misure prese, ma ora servono risposte su aiuti fiscali e liberalizzazioni”

 Qualche segnale di miglioramento c’ è, ma la crisi globale non è ancora terminata e quindi non si deve abbassare la guardia. Anzi, il governo deve intraprendere la strada delle riforme. È questo il monito lanciato ieri dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, interpellata dai giornalisti al suo arrivo all’ assemblea annuale dell’ Unione Industriale Torino.

“Effettivamente qualche piccolo segnale c’ è, soprattutto in Cina. Qualcosa si intravvede negli Usa e qualcosa in termini di fiducia dei consumatori. Ma non bisogna abbassare la guardia. L’ emergenza non è affatto finita, ha detto, aggiungendo poi che oggi il vero tema è quello della capitalizzazione delle imprese. Anzi richiamo che soprattutto le pmi più piccole, fragili e meno capitalizzate possano chiudere, possano morire”. Si tratta, ha poi spiegato la presidente degli industriali, di circa un terzo del totale.

“Siamo ancora in emergenza ed è fondamentale stare vicino alle imprese. Dovremmo tutti lavorare per fare un grande fondo di investimento privato, ma anche con fondi pubblici, che investa nel capitale delle imprese e chiediamo anche che ci sia un aiuto fiscale a quegli imprenditori che decidono di aumentare il capitale delle loro imprese. La capitalizzazione – ha concluso Marcegaglia – è il vero tema, è fondamentale per sostenere le imprese”.

Ambiente. Green economy come ricostituente per un’ economia globale che ha bisogno di ripartire

 Da Germania e Cina una formula magica: 40 per cento al 2020. È la proposta di taglio delle emissioni serra che terrà banco fino a dicembre, quando a Copenhaghen si riunirà il vertice delle Nazioni Unite sul clima.

Per la prima volta sul tavolo del negoziato c’ è una cifra in linea con le preoccupazioni degli scienziati che chiedono un taglio dell’ 80 per cento rispetto ai livelli del 1990 in tempi rapidi. Rapidi naturalmente va inteso in senso industriale: c’ è da ricostruire la macchina energetica che per due secoli si è adagiata sulle scorte di combustibili fossili ignorando il rischio di un disastro climatico.

Il traguardo è dunque interessante: che realmente si raggiunga è tutto da vedere. Pechino ha ufficialmente appoggiato l’ idea di un taglio del 40 per cento da parte del cartello dei paesi industrializzati, mentre per quanto riguarda le proprie emissioni è rimasta ferma a una generica disponibilità alla riduzione senza fissare paletti.

Tutto ruota sempre attorno alla formula delle comuni ma differenziate responsabilità: vuol dire che chi ha inquinato più a lungo deve impegnarsi di più. Ma quanto di più? E che tagli è giusto pretendere da paesi che, pur essendo arrivati recentemente alla fase industriale, figurano oggi ai vertici dell’ inquinamento mondiale?

Expo 2010 a Shangai. Formigoni: “Guardiamo con interesse all’ esperienza cinese”

 Nel 2010 a Shangai appuntamento con l’ esposizione universale. La Lombardia guarda alla Cina con grande attenzione. Non solo perché l’ anno prossimo si svolgerà a Shangai l’ Esposizione universale edizione 2010, ma anche perché con il Paese asiatico ci sono rapporti di lunga data. Lo ha ricordato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al convegno “Storie di successo cinesi in Italia”, organizzato dalla Fondazione Italia – Cina presieduta da Cesare Romiti (della quale la Lombardia è socio fondatore).

Censura su Internet: in Cina, ma non solo. Rischio anche in Occidente

 Campagna dell’ organizzazione internazionale Reporter senza Frontiere: Cina in testa ma anche Australia e Corea del Sud esercitano un controllo rigido sulla comunicazione via web. Un tasto speciale, “ctrl”, ovvero “control”, riprodotto in maniera ossessiva su tutta la tastiera del computer. Reporter senza Frontiere presenta con questa immagine la nuova campagna contro la censura su Internet. Il “controllo” è quello totale e assoluto esercitato dai regimi dittatoriali sulle informazioni circolanti in rete. Ma, secondo quanto denuncia l’ organizzazione internazionale per la difesa della, anche alcuni paesi democratici hanno adottato misure preoccupanti. Per questo Rsf, oltre a denunciare le gravissime violazioni della libertà da parte dei dodici “nemici di Internet” (Arabia Saudita, Birmania, Cina, Corea del Nord, Cuba, Egitto, Iran, Uzbekistan, Siria, Tunisia, Turkmenistan e Vietnam), ha deciso di mettere “sotto vigilanza” altri undici governi, nel timore che gli abusi si possano estendere in altre aree del mondo.

preload imagepreload image