“Fate domande di politica estera, non parliamo di comiche…”. Con i giornalisti Silvio Berlusconi avrebbe voluto parlare solo d’ Europa e non di storie di donne ed escort, ma alla fine non ce l’ ha fatta a tenersi dentro la sua rabbia. Determinato, arrabbiato, sicuro “di spazzare via questa spazzatura”: “Io me ne intendo di spazzatura: a Napoli l’ ho fatta fuori e lo farò anche in questa occasione”.
A tutti quelli che l’ hanno chiamato in queste ore dice di stare tranquilli. Il premier sa che il Pdl è in fibrillazione, che i ministri si chiedono cosa possa ancora venire fuori sulla vita privata del loro capo. La sensazione diffusa è che a un certo punto la maggioranza si potrebbe trovare di fronte a una situazione indifendibile sul piano morale e dello stile di vita del Cavaliere. E che, insomma, a un certo punto si dovrà difendere il leader che si consente certe libertà sessuali.
Ma quanti dei parlamentari e ministri saranno disposti a difenderlo fino alla morte? Rimane il fatto che Berlusconi è sicuro di sé, almeno così si mostra soprattutto alle truppe. Assicura tutti che anche questa volta ne uscirà a testa alta. Il premier è infastidito dai giornalisti che alla conferenza stampa, al termine del vertice europeo, cercano di fargli domande sull’ inchiesta barese e sul giro di squillo. Non vuol rispondere al cronista dell’ Unità, un giornale per il quale ha disistima totale.
Ed è a questo punto della conferenza stampa che Berlusconi ha tirato fuori la frase sulla spazzatura. Una giornata nervosa, cominciata di prima mattina con una raffica di smentite. Mentre era seduto tra i capi di Stato e di governo, ha ricevuto una telefonata da Niccolò Ghedini. Il suo avvocato gli comunicava che il garante della privacy aveva deciso che le foto di Zappadu non sarebbero state pubblicate: “Ecco, nonostante tu abbia un avvocato impazzito, il garante della privacy ci ha dato ragione”.