Piano Casa, Napolitano rimanda il confronto e slitta il varo del DL

 Slitta il varo del DL dopo l’ incontro di Berlusconi al Quirinale. Procede l’ iter del Piano Casa per l’ aumento delle cubature, che dovrà tenere presenti le osservazioni mosse dal Presidente della Repubblica. L’ incontro tra il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Capo dello Stato Giorgio Napolitano per la valutazione delle condizioni di necessità e urgenza in cui versa il settore edile. Già dai giorni scorsi era infatti emersa la proposta di far procedere il Piano Casa su due binari paralleli.

Di Pietro e i rimborsi elettorali: truffa o appropriazione indebita?

 L’ Italia dei valori di Antonio Di Pietro è l’ unico partito a cui finora è stato consentito l’ apparentamento con il Partito democratico di Walter Veltroni. Oggi 27 febbraio l’ Idv è protagonista in tribunale e in Parlamento. Sempre per lo stesso motivo: i rimborsi elettorali, e il loro uso. Certo, è ancora tutto da provare e oggi, al tribunale di Roma, il gip Carla Santese deve solo decidere se approfondire le indagini, archiviare l’ inchiesta o rinviare a giudizio gli indagati. Ipotesi di reato: articoli 476, 479, 640 bis e 646 del Codice penale. Ovvero: falso in atti pubblici, appropriazione indebita e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Nel fascicolo 4620/07 c’ è il nome di Antonio Di Pietro, ministro delle Infrastrutture, e questo può avere conseguenze anche gravi sulla campagna elettorale del Partito democratico. Con Di Pietro è indagata Silvana Mura, deputata e tesoriere dell’ Italia dei valori.

Di Pietro (IdV): Non c’è figlio che tenga, magistrati vadano avanti

“Le intercettazioni sono un strumento necessario e chi, come me, non ha nulla da temere” può liberamente dire “i magistrati vadano avanti”. Lo ha dichiarato il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando la pubblicazione di alcune intercettazioni che indirettamente chiamerebbero in causa lui e suo figlio Cristiano a proposito delle inchieste napoletane.

“Non c’è figlio che tenga – dice a chiare lettere il leader dell’Idv – E siccome non ho nulla da temere, non ho niente da nascondere e quindi posso dire solo ‘buon lavoro ai magistrati’. Non so se questo telefilm, che non ha né capo né coda, sia stato fatto uscire oggi ad arte. Ma cosa importa? Non mi unirò, come in molti speravano, alla politica paludata che se la prende con i magistrati e chiede la riforma delle intercettazioni. Anzi dico: benvengano le intercettazioni e la pubblicazione sui giornali quando non sono coperte dal segreto di istruttoria”.

“L’informazione – prosegue Di Pietro – faccia il suo dovere e informi tutti su tutto. I magistrati facciano il loro dovere e indaghino su tutto”.

Veltroni: Subito pulizia nel partito. Di Pietro: Via dalle giunte campane

 Una lunghissima riunione del coordinamento: tre ore di analisi per uscire dall’angolo. Walter Veltroni ora guarda a un altro giorno difficile, quello di domani quando si riunisce la direzione. All’emergenza si risponde scegliendo un metodo che tenga insieme tutte le anime del Pd: il segretario ha ascoltato i membri dell’esecutivo, oggi sentirà altri dirigenti nazionali e locali, poi scriverà una relazione “unitaria”, spiega il portavoce Andrea Orlando.

Il chiarimento tanto atteso, in un momento così delicato, alla fine si trasformerà in un tentativo di blindatura. Anche il voto finale non sarà la conta che molti si aspettavano prima della bufera giudiziaria. Non ci si esprimerà più probabilmente sulla relazione del segretario, ma su un documento finale al quale tutti saranno chiamati a partecipare. Un documento che dovrà essere un segnale di forte unità.

Ma andranno registrate alcune delle questioni emerse ieri. Piero Fassino (e con lui Pierluigi Bersani) ha contestato l’idea dei vecchi partiti che risucchiano il nuovo Pd: “Non scarichiamo le colpe di oggi sulle esperienze precedenti”. Acceso il confronto anche sulle primarie. Ormai una larga parte del partito è favorevole a una frenata della consultazione diretta, Veltroni compreso.

Berlusconi attacca: Pd in ginocchio e Di Pietro è un uomo di violenza

 Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, torna ad attaccare l’Idv di Antonio Di Pietro e l’alleanza con il Pd. In Abruzzo per la campagna elettorale di Gianni Chiodi, il premier intervistato da alcune tv locali ha infatti dichiarato: «È un’alleanza da vecchia politica con Di Pietro che spadroneggia e gli altri partiti che si inginocchiano davanti alla sua irruenza». Berlusconi ha poi sottolineato che «Di Pietro è un uomo di violenza, il contrario di ciò che dovrebbe essere un uomo politico di cui l’Italia ha bisogno».

La Rai dependance di Arcore? Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, replica poi alle critiche che gli sono arrivate dalla sinistra e torna a puntare il dito contro la tv di Stato. Intervistato dalle tv locali abruzzesi, per sostenere la candidatura di Chiodi alla presidenza della Regione, il premier ha sottolineato: «Questi signori non hanno pudore, basta aprire la Rai e guardare». «Domenica – ha raccontato Berlusconi – ero a casa, ho girato con il telecomando e ho trovato sei programmi in cui mi si prendeva in giro oltraggiandomi. Chi afferma certe cose non ha senso del pudore. Ma gli italiani hanno testa e sanno giudicare anche se la sinistra non lo crede. Perciò vado avanti, quello che conta sono i fatti».

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Berlusconi in diretta tv attacca Di Pietro ed Epifani

 Il premier Silvio Berlusconi invita il leader di Italia dei valori, Antonio Di Pietro, «a fare il suo dovere. Deve andare dai magistrati per denunciarmi. Se non lo fa lui, lo farò io querelandolo per calunnia». Intervenendo a ’Ballarò’, il presidente del Consiglio ha replicato alle accuse di Di Pietro sulla vicenda della presidenza della commissione di vigilanza della Rai.

«L’onorevole Di Pietro ha parlato di un certo modo di me – ha detto Berlusconi – accusandomi di aver tentato di corrompere l’onorevole Villari, tentato di corrompere l’onorevole Orlando e tentato di corrompere a suo tempo anche lui. Riccardo Villari non lo conosco, non l’ho mai incontrato nè prima nè dopo la sua elezione alla presidenza della commissione di vigilanza. Non ho mai chiesto un appuntamento all’onorevole Orlando. Mi è stato proposto di incontrarlo da un collega di Forza Italia, ma io ho rifiutato».

Commissione Vigilanza RAI: Il centro-sinistra si ribella alla nomina di Villari

 “No all’arroganza, è un atto inimmaginabile da regime, non da democrazia”. Questo è stato il primo commento di Walter Veltroni all’ennesimo colpo di mano da parte del maggioranza. Un atto di “goliardia arrogante” ossia l’elezione di Riccardo Villari, senatore democratico, alla presidenza della Commissione di Viglilanza sulla Rai. Una decisione improvvisa e fuori da tutte le regole della consuetudine italiana di nomina della presidenza della commissione da parte dell’opposizione.

Il segretario del PD ha dichiarato ai cronisti che “la maggioranza non può impedire ad un gruppo parlamentare scelto dai cittadini di avere un proprio rappresentante nelle Istituzioni. Il centrodestra ha compiuto un atto di goliardia arrogante che è andato a sbattere contro il buonsenso e le regole”.

Solidarietà da Di Pietro (IdV) per le lotte dei lavoratori di Alitalia

 “Non vi e’ dubbio che l’interruzione del pubblico impiego non sia auspicata, ma non v’é dubbio che non si tratta di una battaglia dei soli piloti, come i media vogliono farci credere, ma di tutti i lavoratori di Alitalia che sono stati raggirati perché nell’accordo era prevista una metodologia per la cassa integrazione, mentre ora nel contratto si vuole fare una selezione della “razza”.

Sembra di essere tornati ai tempi della tratta degli schiavi, quando i giovani venivano scelti per lavorare, mentre gli anziani venivano buttati in mare. Il rapporto che questo governo ha voluto instaurare con i dipendenti Alitalia non è sull’impronta del datore di lavoro-lavoratore, ma di padrone-servo.

Faccio un appello al governo di non chiudere la porta con un’arroganza tipica da “governo putiniano”, ma di aiutare i lavoratori a raggiungere un accordo condiviso con la Cai.
Il trasporto è un diritto dei cittadini, e va garantito, ma non possiamo chiedere ai lavoratori di farsi carico di colpe altrui.

Per le alleanze, gli elettori democratici preferiscono IDV a UDC

 Meglio con Di Pietro e la sinistra che con Casini. Basta con le ammucchiate elettorali. E soprattutto mai da soli. Il sondaggio che l’Istituto Ipr Marketing, diretto da Antonio Noto, effettuato per conto di Repubblica.it, fa luce sull’alleanza preferita dagli elettori del Pd (500 gli intervistati) ed evidenzia come, nonostante il rapporto sia in profonda crisi, l’abbinamento con il solo partito guidato da Antonio Di Pietro rimanga l’opzione preferita da chi ha votato democratico.

Una convinzione che va in controtendenza con le scelte fatte dal Pd che, dopo l’alleanza elettorale e le numerose frizioni di questi mesi, ha rotto l’accordo con il partito dell’ex pm. Eppure, nonostante tutto questo, la maggioranza assoluta dei sostenitori del Partito democratico (il 53%), ritiene che Veltroni dovrebbe ancora perseguire l’alleanza con i dipiestristi.

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