Il PD reagisce agli attacchi di Berlusconi all’opposizione

 Il dialogo no! Chissà se Silvio Berlusconi ha mai pensato ad un riadattamento della popolare canzone di Renato Zero. Certo è che per l’exploit di ieri sulla questione giustizia, sarebbe difficile trovare un titolo più appropriato. “Fin quando sarò al governo non mi siederò mai ad un tavolo con questi individui” ha tuonato il premier, riferendosi all’opposizione, durante la presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa.

Definendo il Partito Democratico come un covo di “Marxisti leninisti”, ha targato il suo governo come il “Paradiso, che promette all’Italia il cambiamento necessario”. Un cambiamento che partirà dalla riforma della giustizia, da fare contro tutto e tutti. Anche calpestando la Costituzione, perché no? È lo stesso cavaliere a chiarire le sue intenzioni: “Cambieremo la Costituzione con i soli voti della maggioranza” e ancora “si può cambiare dando poi l’ultima parola ai cittadini, perché questa è la democrazia”. In effetti questa idea di democrazia è perfettamente in linea con l’idea di opposizione, vista come un annoso problema di cui liberarsi alla svelta. Ed è parente stretto del suo personale concetto di parlamento, quale mero ratificatore delle decisioni dell’esecutivo.

PD: Dal Governo solo una mancia

 Berlusconi certifica lo stato di crisi in una conferenza stampa. Tremonti parla per oltre due ore snocciolando i numeri del pacchetto anti-crisi con l’obiettivo di portare il rapporto tra il debito pubblico e il PIL sotto il 100%, difendendo l’operato del governo e soprattutto la finanziaria d’estate votata con la fiducia in soli 9 minuti. Chiedono la collaborazione ignorando le proposte avanzate dal PD.

Un pacchetto provvisorio e un po’ accampato per aria che richiede della collaborazione di tutti. Il premier chiede l’interruzione del “perenne” clima elettorale che sta vivendo la politica italiana e l’avallo da parte dell’opposizione. Un po’ della serie “me la canto e me la suono” visto che chiede il sostegno a giochi fatti.

A parte gli auto-elogi che Berlusconi fa a se stesso e al suo governo, il succo del discorso è in mano a Tremonti che punto per punto elenca un piano da 80 miliardi di euro. Il ministro dell’Economia conferma il bonus per i redditi più bassi, il calmiere per i mutui e una riduzione degli acconti Irpef e Irap pari al 3%.

PD: Ricostruire la Giustizia con un piano di riforma del sistema giudiziario

 Si è svolta oggi, presso il Residence di Ripetta, la conferenza nazionale del Partito Democratico “Ricostruire la Giustizia” dove sono state lanciate le proposte innovative e realistiche dei democratici per la riforma dell’ordinamento giudiziario “dalla parte di cittadini”.

Le proposte del PD vertono principalmente su due obbiettivi: semplificare e razionalizzare i processi da un lato; certificare i tempi della giustizia e l’effettività del processo e della pena dall’altro.

“Le riforme non si impongono, si cerca di condividerle attribuendo alla fine alla sfera politica la responsabilità di assumere decisioni. E’ un invito che noi facciamo alla maggioranza anche se mi rendo conto che non è tempo di cose razionali ma di isteria, di urla e di contumelie”. Così è intervenuto Walter Veltroni, segretario del Partito Democratico.

“Bisogna decidere – ha continuato il leader del PD – perché una democrazia che non decide è un’assemblea di condominio, ma si deve decidere dopo l’ascolto e avendo cercato il punto di unità massimo possibile”.

Commissione Vigilanza RAI: Il centro-sinistra si ribella alla nomina di Villari

 “No all’arroganza, è un atto inimmaginabile da regime, non da democrazia”. Questo è stato il primo commento di Walter Veltroni all’ennesimo colpo di mano da parte del maggioranza. Un atto di “goliardia arrogante” ossia l’elezione di Riccardo Villari, senatore democratico, alla presidenza della Commissione di Viglilanza sulla Rai. Una decisione improvvisa e fuori da tutte le regole della consuetudine italiana di nomina della presidenza della commissione da parte dell’opposizione.

Il segretario del PD ha dichiarato ai cronisti che “la maggioranza non può impedire ad un gruppo parlamentare scelto dai cittadini di avere un proprio rappresentante nelle Istituzioni. Il centrodestra ha compiuto un atto di goliardia arrogante che è andato a sbattere contro il buonsenso e le regole”.

Di Pietro, Bersani e la Finocchiaro apprezzano la lettera con le proposte del PD su Alitalia

 Diverse le reazioni positive alla lettera di Veltroni. Il ministro ombra dell’Economia, Pierluigi Bersani, parlando con i giornalisti a Montecitorio ha sottolineato: “E’ una lettera che dice al governo di prendere in mano la situazione e non aspettare con le mani in mano che la situazione precipiti. Non si può solo invocare una ripresa di dialogo tra Cai e sindacati, bisogna prendere qualche tipo di iniziativa per promuoverli. La situazione può essere affrontata con un minimo di tempo davanti per trovare una soluzione, che eviti la precipitazione di questa crisi. Non ci stanchiamo di dire che qui c’è una responsabilità micidiale del presidente del Consiglio che ha voluto buttar via una soluzione a tutti i costi per metterci in questa avventura”.

Dichiarazione di voto di Anna Finocchiaro sul Lodo Alfano

Il Senato ha approvato il lodo Alfano, il provvedimento che introduce l’immunità per le quattro più alte cariche dello Stato, che così è diventato legge. 171 sono stati i voti favorevoli. I contrari sono stati 128, gli astenuti 6, tra cui il senatore a vita Emilio Colombo.
Il Pd ha vota contro e ha respinto gli inviti al dialogo. per Anna Finocchiaro è evidente “l’intenzione della maggioranza è costruire un sovrano senza limiti”.

Di seguito la dichiarazione di voto di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori PD.

“Altro che possiblita’ di governare, questo e’ un presidenzialismo di fatto. Siamo alla dittatura della maggioranza che cancella l’autonomia del Parlamento”.

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