Il presidente della Camera aveva chiesto a Berlusconi un incontro per alcuni chiarimenti a cominciare dalla necessità di rinegoziare il patto fondativo del Pdl. In realtà Fini non si sente rappresentato da nessuno dei tre coordinatori del partito. Sembra fallita la logica spartitoria 70 – 30 su cui si fondava la fusione Fi – An.
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Il Cavaliere: il “padrone” della politica italiana
Dopo la vittoria del centro destra in Sardegna Silvio Berlusconi è diventato il primo dominus della politica italiana. In Sardegna ha rischiato abbastanza, ma in un colpo solo ha riaffermato la sua premiership nel centro destra e ha liquidato il leader del Pd, Walter Veltroni che si è dimesso, e il potenziale leader di domani, Renato Soru. Il segreto della sua politica è nella ricerca del consenso e del suo uso. Berlusconi non punta sul tatticismo e sui giochi di Palazzo, ma punta tutto sul consenso ogni volta che è in difficoltà. Anche per questo non c’ è da meravigliarsi molto se ha deciso di mettersi in gioco in prima persona nelle elezioni sarde. Il consenso è l’ unico strumento che il premier ha a disposizione per riportare alla ragione alleati troppo litigiosi, per liberarsi degli stop istituzionali quando diventano troppo stretti o, ad esempio, per sbaragliare un Pd che lo descrive come il Cavaliere nero.
Ronchi (AN): Soddisfazione per la grande affermazione del centrodestra
“Esprimiamo grande soddisfazione per il risultato che fa profilare una grande affermazione del centrodestra”. Lo ha detto il portavoce di Alleanza nazionale Andrea Ronchi incontrando i giornalisti nella sede del partito di via della Scrofa. “In particolare – ha aggiunto – sono di grande importanza i risultati di alcune regioni come il Piemonte, la Puglia, la Campania, la Calabria, l’Abruzzo e il Lazio” che è la dimostrazione “che il voto è stata una risposta forte contro il malgoverno dell’esecutivo di Romano Prodi, che Veltroni non ha saputo di fatto far dimenticare, dimostrando che gli italiani non si fanno incantare da rappresentazioni che sanno molto di fiction e poco di politica”.
Fini: Pdl non è solo una lista ma un atto d’amore per l’Italia
“Questa piazza lascia intendere che il Pdl vincerà le elezioni lunedì. E sarà Roma a garantire un’ampia maggioranza alla Camera e al Senato”. Così Gianfranco Fini al comizio finale del Popolo della Libertà sotto l’Arco di Costantino conclude il suo intervento e si dice certo che “la vittoria di lunedì sera sarà determinata dalla nostra città e dal Lazio”.
“Il Popolo della Libertà non è soltanto una lista – ha sottolineato Fini -, è qualche cosa di molto più impegnativo, è un atto d’amore nei confronti della nostra patria. Avremmo potuto sollevare le bandiere di An anche questa volta ed io avrei potuto candidarmi ed essere il diciassettesimo candidato premier ma ci sono momenti in cui prima di un partito viene la patria, ci sono momenti in cui i partiti devono fare un passo indietro per far fare un passo avanti alla nostra patria”.