Estero. Barack Obama in Africa: “Il futuro è nelle vostre mani” rivolgendosi in particolare ai giovani

 Un messaggio del presidente americano a tutto il continente africano, attualizzando per la terra di suo padre lo slogan di speranza, opportunità e responsabilità che lo ha portato alla Casa Bianca. «Yes, you can». L’ Africa deve e può vincere la sua battaglia contro la povertà, la malattia, la corruzione, le guerre intestine perché “il suo futuro è nelle mani degli africani”. È questo il messaggio inviato da Accra.

Barack Obama è arrivato in Ghana per la prima visita ufficiale della sua presidenza in Africa subsahariana. “Voi avete il potere di chiamare alle loro responsabilità i vostri governanti e costruire istituzioni che siano al servizio del popolo”, ha detto il presidente americano che, nel discorso pronunciato al Parlamento, ha affermato che l’ Africa non ha bisogno di uomini forti ma di istituzioni forti. “Potete sconfiggere la malattia, mettere fine ai conflitti e cambiare tutto dal basso verso l’ alto: potete farlo, yes you can, perché in questo momento la storia sta voltando pagina”, ha continuato rivolgendosi in particolare ai giovani che in paesi come l’ Africa costituiscono oltre la metà della popolazione.

“Queste cose possono essere fatte solo se vi assumete la responsabilità del vostro futuro – ha aggiunto – non sarà facile, sarà necessario tempo e sforzo, ci saranno sofferenze e sconfitte. Ma vi posso promettere una cosa: l’ America sarà sempre con voi, come partner, come amica”.

È stato tutto improntato al richiamo alla responsabilità il discorso di Obama, argomento centrale da anni nella politica africana di Washington, ma con la forza e la passione che solo il primo presidente afroamericano della storia poteva dare.

“Il futuro dell’ Africa è nelle mani degli africani – ha esordito Obama – e lo dico ben conscio del tragico passato che ha perseguitato questa parte del mondo: ho sangue africano, e la storia stessa della mia famiglia comprende sia le tragedie che i trionfi della più ampia storia africana. Obama non esita ad elencare le colpe dell’ Occidente: confini geografici coloniali che non hanno senso, un atteggiamento paternalista che non fa considerare l’ Africa un partner.

Ma anche quelle degli attuali governi africani: “L’ Occidente non è responsabile della distruzione dell’ economia dello Zimbabwe nell’ ultimo decennio o di guerra dove i bambini vengono costretti a fare i soldati” ha affermato indicando nella mancanza di democrazia, nelle dittature, nella corruzione, nelle lotte tribali gli elementi che frenano il futuro dell’ Africa.

“Lo sviluppo dipende dal buon governo – ha detto – questo è un ingrediente che da troppo tempo manca in troppi luoghi: questo deve cambiare se vogliamo sbloccare il potenziale dell’ Africa e questa responsabilità può essere assolta solo dagli africani”.

Obama boccia così ancora una volta la dottrina dell’ esportazione della democrazia: “La verità essenziale della democrazia è che ogni paese determina il proprio destino, ma assicura maggiore aiuto a individui ed istituzioni che si battono per rafforzare democrazia e stato di diritto in Africa”.

Il summit del G8. A L’ Aquila i leader hanno deciso di operare nell’ ambito di una partnership strutturata e solida

 Il summit del G8 si è svolto a L’ Aquila dall’ 8 al 10 luglio 2009 in segno di solidarietà con questa regione, gravemente colpita da un terremoto il 6 aprile scorso, e nei confronti di tutti coloro che nel mondo sono stati vittime di disastri naturali.

I leader del G8 hanno discusso ed esaminato le sfide, tra loro collegate, della crisi economica, della povertà, del cambiamento del clima e di questioni di politica internazionale. Hanno condiviso una visione dell’ economia mondiale aperta, innovativa, sostenibile ed equa.

Il summit del G8 ha adottato i seguenti documenti:
· Dichiarazione del G8 “Leadership responsabile per un futuro sostenibile”.
· Dichiarazione del G8 dell’ Aquila di non proliferazione;
· Dichiarazione del G8 relativa all’ antiterrorismo;
· Dichiarazione congiunta “Come promuovere un’ agenda globale”.
· Dichiarazione del Forum su Energia e Clima delle più importanti economie al mondo;
· Dichiarazione congiunta G8 – Africa (“Per una più forte partnership tra G8 e Africa in tema di Acqua e impianti igienici”).
· Dichiarazione congiunta sulla Sicurezza globale dei generi alimentari – “L’ Aquila Food Security Initiative” (AFSI).

I leader del G8 riconoscono che la loro azione è rafforzata dalla collaborazione con le economie emergenti più importanti. Nel 2007 il G8 iniziò a dialogare con Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica, per arrivare a una comune comprensione delle questioni più importanti sull’agenda globale. A L’ Aquila, i leader hanno deciso di continuare ad andare avanti nell’ ambito di una partnership strutturata e solida.

Con questo spirito il Summit si è aperto nel formato tipico del G8, per poi espandersi a partire dal secondo giorno a meeting sempre più allargati ad altri Paesi. L’ 8 luglio i leader del G8 si sono incontrati per discutere dell’ economia mondiale, di sviluppo, del cambiamento del clima e di questioni di politica internazionale.

Dal 9 luglio in poi sono stati affiancati da Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica, instaurando un dialogo continuo e articolato su una vasta gamma di argomenti globali. È stato invitato a partecipare al meeting anche l’ Egitto. Le discussioni sono proseguite con la partecipazione dei Capi delle Organizzazioni Internazionali: tutti gli altri membri del Major Economies Forum si sono uniti a loro per affrontare i problemi del commercio e del cambiamento del clima. I leader africani e i partner del G8 hanno discusso le varie implicazioni della crisi per l’Africa. Infine, in modo allargato, i leader hanno affrontato anche la questione della sicurezza alimentare.

Il Presidente della Repubblica sugli immigrati: “Spesso sono vittime di reti criminali”

 Le gravi crisi che attraversano molti continenti fra cui l’ Africa sono all’ origine di drammatici fenomeni migratori che intaccano la dignità delle popolazioni più svantaggiate, costringendo troppi essere umani a diventare vittime di reti criminali che approfittando della loro miseria e si arricchiscono alle loro spalle. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano sottolinea con particolare timbro della voce che gli immigrati, spesso clandestini che giungono in Italia “sono essere umani” caduti nelle mani di organizzazione criminali.

In occasione della giornata dell’ Africa, il capo dello Stato ricorda che “abbiamo il dovere di avviare anche in rapporto a una politica europea di flussi migratori e di accoglienza, un partnerariato con i Paesi africani che permetta di mettere in moto o consolidare lo sviluppo e aggredire la cause profonde della povertà”.

In questa visione, ha aggiunto il presidente della Repubblica, “si deve considerare il continente africano come l’ esempio paradigmatico della povertà bisognosa di sostegno”. L’ Italia, secondo Napolitano, deve fare la sua parte considerando l’ Africa “sempre più come l’ area con la quale concentrare gli interventi dell’ Unione europea, che è già il primo donatore. L’ obiettivo deve essere favorire l’ integrazione del sistema economico africano con quello europeo e tendere a garantire sbocchi adeguati alle produzioni locali”.

Estero. Guinea Bissau: il piccolo regno delle vendette

 A Bissau erano tutti convinti che il presidente João Bernardo Vieira avrebbe reso impossibile il lavoro al neo primo ministro Carlos Gomes Júnior e che l’ avrebbe alla fine deportato. In Africa non si rimuove qualcuno con una lettera o con un voto di sfiducia, ma si ricorre spesso a metodi più sbrigativi. Invece la malia creola aveva ingannato anche i più acuti osservatori, nascondendo dietro la polvere e i colori di Bissau la rivalità tra il presidente e un’ altra figura: il capo di stato maggiore Batista Tagmé Na Waié. E così regolamento di conti si è concluso con l’ assassinio dei due protagonisti.

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