Scomparsi in Siria, nuova svolta positiva all’orizzonte

Buone notizie, in questi giorni, sul fronte degli scomparsi in Siria. Gli eventi che si stanno svolgendo in Siria hanno rinnovato la speranza tra le famiglie di circa 150.000 persone scomparse a causa del conflitto. Alcune famiglie hanno già sperimentato la gioia e il sollievo di essere state riunite ai parenti che erano stati tenuti in detenzione in isolamento. Nei prossimi giorni, speriamo che più prigionieri vengano rilasciati e riuniti alle loro famiglie e che nel lungo periodo i loro diritti alla giustizia e alla verità vengano garantiti.

scomparsi in Siria

Bruxelles, Italia nel piano Eurozona per arginare crisi

 L’Eurozona è soddisfatta degli impegni presentati dall’Italia e chiede a Roma di presentare urgentemente un ambizioso calendario per la realizzazione delle riforme.
Per quanto riguarda le pensioni, i leader prendono nota delle intenzioni italiane e chiedono che entro dicembre venga presentato un piano dettagliato su come raggiungere l’obiettivo. L’Italia rientra nel piano dell’Eurozona per arginare la crisi dei debiti: gli impegni che ha preso vengono inseriti nelle conclusioni del summit, che plaude alle misure annunciate ma incalza sulla loro applicazione, guardando subito alla prossima tappa, ovvero un piano pensioni definito entro dicembre.

Presentate all’Unione europea le misure anti deficit

 Previsto un piano di dismissioni del patrimonio pubblico da cinque miliardi di euro all’anno.
L’Ue: “Buone impressioni dalla lettera dell’Italia”. Il premier polacco Donald Tusk al termine del vertice Ue, ha dichiarato: ”I leader Ue hanno avuto un’impressione ”molto buona” della lettera inviata dall’Italia e dell’agenda molto dettagliata allegata, documenti che sono stati illustrati loro dal presidente Herman van Rompuy”.

Pensioni anzianità, Bossi non cede

 Il leader della lega nord Umberto Bossi: “Sulle pensioni il governo ancora rischia ma alla fine una strada l’abbiamo individuata”.
”Ora bisogna vedere cosa dice l’Europa. Le pensioni di anzianità non si toccano. Sono sempre stato contrario a far pagare dieci volte chi ha già pagato. Non è possibile portare le pensioni a 67 anni per far piacere ai tedeschi. Non possiamo farlo, la gente ci ammazza. Io le pensioni a 67 anni non le tocco. Posso trattare, ma fin lì non posso arrivare. Non posso toccare le pensioni che sono a posto e portarle a 67 anni per far piacere ai tedeschi, che hanno un sistema pensionistico sballato. Mentre il nostro sistema pensionistico è in vantaggio rispetto a tutti gli altri europei”.

Berlusconi ribatte a Merkel-Sarkozy: ”Nessuno ci dia lezioni”

 Il presidente del Consiglio replica a Merkel e Sarkozy: “Nessuno nell’Unione può autonominarsi commissario e parlare a nome di governi eletti e di popoli europei. Nessuno è in grado di dare lezioni ai partner”.
Il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert ha subito spiegato: “La Germania ha grande fiducia nella conduzione italiana della crisi dell’euro. Francia e Germania considerano l’Italia un paese economicamente molto forte, un importante membro Ue e uno dei nostri partner più stretti. Germania e Francia considerano l’Italia un Paese dalle prestazioni economiche molto alte che ha, tuttavia, un alto debito. Le allusioni italiane sul sorriso scambiato in conferenza stampa tra Merkel e Sarkozy sono basate su un malinteso“.

Merkel: urgono misure, abbiamo fiducia in Berlusconi

 Dalla Ue ultimatum all’Italia: la Merkel e Sarkozy vogliono impegni concreti.
La Merkel ha detto di avere fiducia in Berlusconi: ”Spero che tutte le decisioni necessarie saranno prese, perché la fiducia ha bisogno di prospettive chiare. L’Italia ha una forza economica notevole, ma ha un debito pubblico molto elevato che deve essere ridotto in modo credibile”.

Merkel, Italia può riconquistare fiducia mercati

 La cancelliera Angela Merkel: “L’Italia ha tutte le possibilità di riconquistare la fiducia dei mercati se rispetta i suoi impegni”.
Angela Merkel, in una conferenza stampa tenuta al Parlamento europeo a Bruxelles, ha spiegato: ”L’Efsf può intervenire nella ricapitalizzazione delle banche solo come intervento di ultima istanza, prima devono provvedere le banche stesse, poi – se queste sono in difficoltà – devono intervenire i governi nazionali e se anche questi lo sono, solo allora si può pensare all’uso dello Esfs”.

preload imagepreload image