Giordano: Rifondazione non si scioglie. Una costituente per la sinistra

 Franco Giordano, lo so che è difficile: ma ti chiedo per primo il significato delle tue dimissioni annunciate da segretario. E so che questo te lo rende ancor più difficile, ma non ti chiedo ora il significato emotivo, ti chiedo quello politico delle tue dimissioni, insieme a quelle dell’intera segreteria.
A me pare evidente e direi scontato che dobbiamo disporci con umiltà ad un’assunzione collettiva di responsabilità. E’ quel che appunto proporrò. E, come pure s’è letto su qualche giornale, l’avrei fatto anche solo individualmente, su me stesso intendo. Ma sento fortissima, ora, la necessità persino vitale della responsabilità collettiva – che, ovviamente, metteremo al vaglio della discussione della nostra organizzazione. E questa responsabilità significa dare immediatamente la parola alle compagne e ai compagni di tutto il partito, che giustamente se la vogliono prendere: dargliela in maniera dirimente. Nella forma dovuta, che è quella del congresso: un passaggio che adesso è urgente, non più rinviabile.

Al congresso subito, dunque, come atto di responsabilità: un congresso sulle responsabilità?
E’ bene istruire subito questa discussione. E da parte mia intendo, con un gesto del tutto unilaterale, evitare ogni forma di personalizzazione; che ridurebbe la discussione stessa a mera futilità, nella nostra situazione. Questo gesto, credo, può invece facilitare una discussione reale su quello che è drammaticamente accaduto. L’esatto contrario d’una reticenza rispetto alle responsabilità: all’opposto, significa provare tutti insieme a discutere per reagire. L’anticipazione del congresso che ho già proposto nella segreteria di martedì e che riproporrò al Comitato politico nazionale è l’apertura di questa discussione.

Consiglio federale dei Verdi il 10 e 11 maggio

 “L’esecutivo nazionale dei Verdi ha deciso di convocare il congresso straordinario, dopo il tracollo elettorale che ha cancellato la Sinistra Arcobaleno in Parlamento. Il 10 e l’11 maggio si riunirà il Consiglio federale del Sole che ride per stabilire il percorso verso il congresso, la data e le modalità di ascolto delle realtà territoriali”. Lo ha reso noto oggi un comunicato stampa dei Verdi, che ha specificato che al Consiglio federale, “il presidente e l’intero esecutivo nazionale si presenteranno dimissionari”.
“E’ stata una sconfitta netta al di là delle previsioni – commentava ieri Alfonso Pecoraro Scanio – il meccanismo dell’astensione da una parte e di una campagna elettorale truffaldina dall’altra in cui sono state oscurate le forze politiche che non fossero Pd e Pdl, hanno contribuito, con una legge elettorale pessima, a questo risultato”.

I Verdi tedeschi, nel ’90, ricordava Pecoraro “non capirono cosa successe con l’unificazione e non riuscirono a entrare in Parlamento ma da fuori del Parlamento hanno saputo ricostruire le ragioni di un rafforzamento che poi e’ avvenuto con le coalizioni successive: dovremmo fare lo stesso”.

“E’ necessario aprire una riflessione all’interno dei Verdi e con gli amici della Sinistra Arcobaleno sulle prospettive future”, spiegava sempre ieri Angelo Bonelli. “Il risultato è talmente negativo che non si può fare finta di nulla”. Per Bonelli “è mancata la capacita’ di comunicare una proposta politica significativa e moderna. Per questo bisogna aprire una riflessione all’interno dei verdi ma, per correttezza, anche con gli amici della Sinistra”.

Prc, l’ora della verità. Fine settimana Cpn, a luglio il congresso

 Cinque ore di discussione: tanto è durata, nella sede nazionale, la segreteria più difficile di Rifondazione comunista, convocata già lunedì sera quando la dimensione del disastro elettorale era ormai evidente. Facce scure e volti tirati di chi non ha dormito. Lo tsunami che ha spazzato via la Sinistra arcobaleno, una tragedia umana oltre che politica, ha conseguenze immediate: la convocazione urgente degli organismi dirigenti (direzione venerdì e comitato politico sabato e domenica), e congresso anticipato a luglio.

Sul tavolo numeri impietosi: 3,2% al Senato; 3,1% alla Camera. Cioè zero senatori e zero deputati: tre milioni di voti spariti nel nulla. Ma non è solo (si fa per dire) questo. E’ che il disastro è omogeneo, da Nord a Sud; non si è salvata, praticamente, nessuna roccaforte rossa, né vecchia né nuova, né piccola, né grande. Anche se, va detto, il voto locale (comuni e province) sta restituendo una fotografia meno drammatica. Una debacle tale da suscitare, a destra e a sinistra, reazioni di stupore e preoccupazione per l’assenza dal parlamento di un forza “estrema”. Goffredo Bettini, braccio destro di Veltroni, sostiene che «il fatto che la sinistra non sia in Parlamento non è positivo per la dialettica democratica. Un pezzo dell’Italia non è rappresentata e questo è un problema» (davvero curioso che lo dica lui); c’è persino chi evoca scenari di nuovo terrorismo. Ma intanto la Lega può vantarsi di essere «il partito nuovo dei lavoratori».

Pecoraro Scanio rinuncia all’immunita parlamantare per difendersi dalle accuse di Woodcock

 Alfonso Pecoraro Scanio ha tenuto una conferenza stampa a proposito dell’inchiesta avviata dal magistrato di Potenza Woodcock secondo le quali ci sarebbe stato il sospetto utilizzo gratuito di alberghi di lusso da parte dal ministro dell’Ambiente:

“In tutta la mia vita, in oltre 20 anni di attività politica ed anche di governo, non ho mai avuto problemi con la giustizia. Per questo sono scioccato ed allibito – da un punto di vista umano e politico – ad apprendere solo dai giornali e non da comunicazioni ufficiali, di accuse pesantissime ed infamanti nei miei confronti. Da quello che leggo sui giornali si tratterebbe di una indagine che risalirebbe addirittura al 2005, ben prima quindi del mio arrivo al Ministero dell’Ambiente. Devo prendere atto con stupore che questa indagine – dopo tanti anni – è divenuta di dominio pubblico ad una settimana dal voto, creando un danno gravissimo non solo alla mia persona, ma anche alla mia forza politica durante la campagna elettorale. Di fronte a tutto questo io chiedo una cosa semplice: di conoscere gli addebiti precisi che mi riguarderebbero. E chiedo alla magistratura che faccia emergere con chiarezza la verità in pochi giorni.

Anche la Sinistra Arcobaleno polemizza con Veltroni sul taglio dei costi della politica

 “Demagogica”, “populista” e “tardiva”. La proposta di Walter Veltroni di ridurre lo stipendio dei parlamentari suscita polemiche da parte del Pdl. Ma è dalla Sinistra Arcobaleno che fioccano le critiche più nette. Gli ex alleati dell’Unione attaccano e ricordano che fu proprio il Partito Democratico a frenare sui tagli ai costi della politica.

“Meglio tardi che mai – commenta Cesare Salvi – siamo contenti che Veltroni abbia deciso di copiare il programma di Sinistra Arcobaleno sui tagli ai costi della politica, anche se si era dimenticato di scriverlo nel suo”.

Sit-in per il Tibet

Un sit-in di protesta a sostegno del popolo e dei monaci tibetani “contro la sanguinaria repressione attuata dal governo cinese”. L’iniziativa e’ stata annunciata dal capogruppo dei Verdi-Sinistra Arcobaleno alla Camera Angelo Bonelli, che ha invitato tutti i cittadini a partecipare “per far sentire il proprio sdegno”.
La manifestazione si terra’ domani, domenica 16 marzo alle ore 16 presso l’ambasciata cinese a Roma, Largo Ecuador: al sit-in parteciperanno numerosi parlamentari, esponenti ed attivisti della Sinistra Arcobaleno.

Lettera aperta delle donne della Sinistra Arcobaleno

 Alcune autorevoli donne del Pd hanno chiesto coerenza al loro partito e si dicono preoccupate del fatto che alle molte candidature femminili non si accompagni un impegno altrettanto forte per eleggerle.
Per quanto riguarda il Pdl , secondo Berlusconi i tempi non sarebbero maturi per una politica e per istituzioni di donne e di uomini. L’affermazione si commenta da sola.
Anche noi avevamo avanzato pubblicamente alcune proposte agli uomini che dirigono la Sinistra Arcobaleno e ci eravamo impegnate a darne conto alle altre.
Con questa lettera aperta manteniamo l’impegno preso.

Di Salvo: I lavoratori italiani sono lavoratori più poveri

 “Anche l’Ocse conferma per l’ennesima volta ciò che già sapevamo, e che ai lavoratori e le lavoratrici italiane e ai pensionati è chiarissimo: i salari italiani sono tra i più bassi d’Europa e più in generale tra più bassi dei paesi industrializzati.
Negli ultimi anni si è verificato un gigantesco spostamento di ricchezza dai salari alle rendite e ai profitti perché sì è puntato a competere sui mercati internazionali comprimendo i costi del lavoro e della spesa sociale anziché puntare su qualità, innovazione, formazione e ricerca.

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