L’ Iran ha confermato il proprio rifiuto a inviare il suo uranio arricchito all’ estero in cambio di combustibile per il suo reattore di ricerca. L’ accordo tra Teheran e la comunità internazionale sul dossier nucleare iraniano appare quindi ancora più lontano. L’ annuncio non è ancora la risposta ufficiale e definitiva di Teheran alla proposta di accordo dell’ Occidente, mediata dall’ Aiea, ma va interpretato come un preciso segnale di chiusura delle autorità locali.
Estero
Usa. Election Day 2009. Un anniversario amaro per Obama. Prime sconfitte in Virginia e in New Jersey
A distanza di un anno esatto dalla sua elezione alla Casa Bianca, Virginia e New Jersey vanno a due governatori repubblicani. Si tratta di un voto “locale”, ma per i repubblicani è pur sempre una rivincita, anche se è ancora presto per parlare di sconfitta. Il vero e proprio referendum su Obama ci sarà nel novembre 2010, quando negli Stati Uniti si rinnoverà un terzo del Senato, tutta la Camera dei rappresentanti e più di due terzi dei governatori.
La Svizzera ha stoppato lo Scudo fiscale. No alla doppia imposizione con l’ Italia
La Svizzera ha interrotto i negoziati in corso con l’ Italia per un accordo sulla doppia imposizione: lo ha reso noto il presidente della Repubblica federale e ministro delle Finanze, Hans – Rudolf Merz, intervistato dal quotidiano elvetico Blick. La decisione dopo i controlli della Gdf sugli istituti elvetici.
Bruxelles. L’ Ue rivede a rialzo le stime dell’ Italia. Ma il debito pubblico frena
La ripresa arriverà in Italia nel 2010, ma sarà graduale e “frenata” dalla crescita del debito pubblico. Secondo le previsioni d’ autunno il prodotto interno lordo calerà del 4,7% quest’ anno e salirà dello 0,7% il prossimo anno, in linea con la media europea, per arrivare a +1,4% nel 2011, contro un +1,5% dell’ Eurozona e un +1,6% dell’ Unione europea.
Stati Uniti. Cresciuto il prodotto interno lordo. Il presidente Barack Obama: “Le misure hanno funzionato”
Finisce finalmente per il Paese la peggior recessione dagli anni ’30: il prodotto interno lordo Usa è cresciuto nel terzo trimestre. Ma l’ economia è ancora fragile e l’ occupazione ancora ad alto rischio.
Il dipartimento del Commercio ha rilevato un aumento del 3,5% del Pil per il terzo trimestre. Un dato che ha messo fine a quattro trimestri di contrazione consecutivi, una serie negativa che non si verificava dal 1947. Ma gli americani sono ancora prudenti per vari motivi: il Pil è cresciuto soprattutto grazie alle misure pubbliche di sostegno, i dati sull’ occupazione sono ancora negativi, l’ accesso al credito è ancora molto difficile per i consumatori e per le aziende.
Il presidente Barack Obama è cautamente ottimista, perché “l’ indicazione che questa recessione si sta dissipando e che le misure che abbiamo preso hanno fatto la differenza, ma abbiamo ancora una lunga strada davanti a noi prima di rimettere in piedi completamente la nostra economia e di riprenderci da quello che è stato il declino più lungo e più profondo dai tempi della Grande Depressione“.
“Il parametro che utilizzo per misurare la forza della nostra economia non è solamente se il Pil è cresciuto o meno – ha avvertito il presidente -, ma anche se si stanno creando posti di lavoro, se le famiglie riescono meglio a pagare i conti, se le nostre aziende stanno assumendo e vanno bene». Nel trimestre le spese pubbliche hanno avuto un forte impatto sull’ economia. Il governo federale le ha aumentate del 7,9%, dopo il rialzo dell’ 11,4% del precedente trimestre.
Estero. I petrolieri contro l’ accordo sul clima
La Casa Bianca lavora da settimane alla bozza di accordo da portare alla conferenza internazionale sull’ ambiente che si terrà a dicembre, ma la nazione è divisa sulla legge sul
Estero. Iran, bozza di accordo sul nucleare
È stata definita a Vienna una bozza di accordo sull’ arricchimento all’ estero di uranio iraniano, nel corso dei colloqui tra Iran, Stati Uniti, Francia e Aiea, come ha riferito
Parigi. “Il figlio di Nicolas Sarkozy ministro dell’ Istruzione?”
Giornali, politici e commentatori ironizzano sulla candidatura del figlio 23enne di Sarkò alla guida dell’ Epad, l’ ente che amministra La Defense, il più grande quartiere finanziario europeo. La prima
A Barack Obama il premio Nobel per la pace 2009 “per i suoi sforzi straordinari per rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli”
La scelta del Comitato per il Nobel è inattesa: da una parte premia la politica di ritorno al multilateralismo e di riconciliazione con il mondo musulmano, dall’ altra cerca di dare una nuova spinta a quel processo di pace mediorientale di cui la Casa Bianca si è fatta promotrice.
“Solo assai raramente qualcuno è riuscito come Obama a catturare l’ attenzione del mondo e a dare una speranza per un futuro migliore”, si legge nella motivazione diffusa dal Comitato, che spiega come la diplomazia del Presidente statunitense sia basata sul concetto che coloro che guidano il mondo debbano farlo sulla base di valori e atteggiamenti condivisi dalla maggioranza della popolazione.
La Casa Bianca ha reagito con una sola parola al Nobel per la Pace a Barack Obama: Wow!. Il portavoce presidenziale Robert Gibbs ha risposto ai media con una mail contenente solo l’ esclamazione di sorpresa (scritta a lettere maiuscole e con il punto esclamativo). Il presidente americano si è detto profondamente onorato per l’ assegnazione del premio e avrebbe usato il termine humbled, traducibile come il riconoscimento di un onore fin troppo grande.
Il Comitato sottolinea inoltre la speciale importanza del progetto e dell’ impegno della Casa Bianca per un mondo senza armi nucleari: “Come Presidente, Obama ha creato un clima nuovo nella politica internazionale: la diplomazia multilaterale ha riguadagnato una posizione centrale, con un’ enfasi sul ruolo che le Nazioni Unite e le altre organizzazioni internazionali possono svolgere”. Il Comitato conclude appoggiando l’ appello di Obama: È tempo che ciascuno di noi si assuma la sua parte di responsabilità per una risposta globale alle sfide globali,
Estero. Le reazioni della stampa sulla vicenda Berlusconi. Il Times: “Berlusconi si deve dimettere”
La stampa estera dà grande risalto alla vicenda con articoli di informazione, commenti e editoriali. La sentenza della corte costituzionale italiana che ha bocciato il “Lodo Alfano” è in primissimo piano.
Molto interessata la stampa americana, di solito poco reattiva rispetto alle vicende italiane. The Washington Post titola “La massima corte respinge l’ immunità per il premier italiano”, e scrive che questa decisione è uno dei colpi più seri ricevuti da Berlusconi nella sua quindicennale lotta con la magistratura italiana. Il New York Times titola “Corte italiana rifiuta l’ immunità per il premier”, “si tratta di un giudizio ch riapre i processi per corruzione contro di lui e peggiora la sua già indebolita posizione politica”.
Forti i giudizi anche della stampa britannica. Il Financial Times parla della vicenda con un titolo a quattro colonne «Berlusconi perde l’ immunità» e un articolo che così commenta : «Ieri sera il premier ha messo le basi per aprire un duro confronto col potere giudiziario quando ha denunciato la corte suprema di essere dominata da giudici di sinistra».
Il Guardian scrive: “Corte italiana stabilisce che la legge di immunità per Berlusconi è incostituzionale” e osserva che la sentenza, oltre a coinvolgere l’ Italia in una tempesta politica, rappresenta un serio colpo per Berlusconi, già costretto sulla difensiva dai danni derivanti dallo scandalo di sesso e droga in cui è stato accusato di beneficiare dei servizi di prostitute.