Proprio in vista del prossimo appuntamento con le urne per il referendum, insieme ai ballottaggi locali ma pesanti, arriva la prima presa di posizione ufficiale di Silvio Berlusconi. Tanto ufficiale che è una nota di palazzo Chigi a sancire che il presidente del Consiglio ed Umberto Bossi “in vista dei prossimi ballottaggi per le elezioni amministrative, hanno condiviso la necessità di un comune e forte impegno del Popolo della Libertà e della Lega Nord a sostegno dei loro candidati, per completare l’ eccezionale successo della quasi totalità delle amministrazioni già conquistate al primo turno. A tal fine hanno garantito il loro personale coinvolgimento nelle ultime due settimane di campagna elettorale”.
Invece, prosegue la nota della Presidenza del Consiglio, Berlusconi “ha altresì ritenuto di esplicitare che la riforma della legge elettorale debba essere conseguente alle auspicate riforme del bicameralismo perfetto e che, pertanto, non appare oggi opportuno un sostegno diretto al referendum del 21 giugno”.
Paolo Bonaiuti conferma che “di fronte a risultati come questi, con province intere che vengono portate via alla sinistra soprattutto nel Nord, e con città come Firenze e Prato, quest’ ultima governata da 63 anni dalla sinistra, in cui si arriva a un ballottaggio che nessuno poteva prevedere, l’ umore di Berlusconi non può che essere eccellente”.
Il Pd attacca la decisione di Berlusconi. “Come volevasi dimostrare il premier molla il suo impegno sul referendum. Berlusconi ha una parola molto ondivaga, i suoi impegni della mattina non sono validi a sera. È evidente che dopo il risultato elettorale deve privilegiare l’ alleato Bossi del quale è sempre più ostaggio per assicurarsi l’ impegno per i ballottaggi” accusa il senatore del Pd Giorgio Tonini.