Summit a Bruxelles sui paesi a rischio. Il 5 aprile Obama a Praga con i leader europei

 No a un blocco dell’ est all’ interno della nuova Europa. Non raccoglie consensi, al vertice straordinario di Bruxelles sui Paesi a rischio, la proposta del premier ungherese Ferenc Gyucsany di un piano complessivo per l’ Est da almeno 180 miliardi. La paura è quella di una sorta di ghetto economico in cui sarebbero in questo caso relegati i Paesi dell’ ex blocco sovietico. L’ annuncio di un piano per l’ Europa orientale potrebbe essere controproducente, provocando il panico. Sì, invece, ad aiuti caso per caso, allo sblocco dei canali del credito e al rafforzamento della stabilità finanziaria in tutta l’ Europa. Ribadito l’ appello a mantenere la solidarietà europea e resistere ad ogni tentazione di protezionismo, come ha sottolineato il premier polacco Donald Tusk durante il pre – vertice dei nove Paesi dell’ Europa centrale e dell’ est, che invitano ad affrontare la crisi con spirito europeo e coordinato, nel rispetto delle regole del mercato unico.

Un patto d’ azione per “Expo 2015 e Federalismo” fra Lombardia e Veneto

 Formigoni e Galan stringono un patto di collaborazione in vista di Expo 2015 e rilanciano l’ azione per la piena attuazione del federalismo. I presidenti della Lombardia e del Veneto hanno firmato questa mattina due documenti, la “Dichiarazione per l’ avvio della collaborazione istituzionale” e il “Protocollo di collaborazione per il governo del sistema delle eccellenze regionali e la definizione di attività condivise a supporto dell’Expo 2015”. Lo hanno fatto, al Palazzo della Regione Lombardia, al termine della riunione congiunta delle due Giunte regionali, analogamente a quanto era stato fatto tra Lombardia ed Emilia Romagna lo scorso 30 gennaio. “Una battaglia storica – ha sottolineato Formigoni – che le nostre due Regioni hanno iniziato insieme per prime. Stringiamo la collaborazione operativa per realizzare sia il federalismo fiscale (art. 119) sia il federalismo devolutivo in generale, cioè l’ attribuzione a noi delle competenze che abbiamo richiesto in relazione al Titolo V della Costituzione”.

Garante della privacy: Intercettazioni anomale. E lancia un appello ai media

Ci ha messo un po di tempo ma alla fine il Garante della privacy afferma che ci sono intercettazioni anomale e lancia un allarme ai media. “Troppo frequentemente le informazioni raccolte durante le indagini sono state oggetto di pubblicazione e di diffusione al di fuori dei processi. Fenomeno questo che costituisce una anomalia tutta italiana”. Lo dice il presidente del Garante per la protezione dei dati personali Francesco Pizzetti nella sua relazione annuale al Parlamento. Pizzetti ha poi lanciato un “accorato appello” agli uomini dei media: “Fermatevi e riflettete”.

Intercettazioni
“Le intercettazioni – sostiene il Garante – oltre che strumento di indagine, sono una delle forme più invasive della nostra sfera personale. Quelle raccolte durante le indagini e oggetto di pubblicazione e di diffusione al di fuori dei processi incidono pesantemente quindi su quella libertà di comunicazione che l’art. 15 della Costituzione considera un diritto fondamentale, comprimibile solo con atto motivato dell’autorità giudiziaria”.

L’Autorità per le Comunicazioni: urgente la riforma della Rai

Rai, Telecom, banda larga, par condicio, digitale terrestre e tlc. Questi i temi toccati da Corrado Calabrò presidente dell’Autorità per le Comunicazioni, nella Relazione annuale al Parlamento. Nel suo lungo intervento Calabrò ha lanciato le priorità: la riforma della Rai, che “non e’ più rinviabile”, perchè l’azienda non può competere ”impacciata” dalle norme amministrativo-contabili e insieme ”paralizzata da spinte e controspinte politiche”. Una riforma da realizzare il prima possibile ,” puntando sull’efficienza, magari enucleando e anticipando alcune norme indifferibili che coniughino il carattere imprenditoriale della governance con il perseguimento degli obiettivi di fondo di un servizio pubblico con marcate finalità d’interesse generale, svincolato dall’abbraccio dei partiti”. Una Rai, dunque libera dalle logiche di partito, per la quale ci sia una legge ad hoc che non rientri in una riforma più vasta dell’emittenza e che abbia tempi di approvazione certi e rapidi.

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