Per il divorzio Veronica ha scelto contro Silvio Maria Cristina Morelli, l’ avvocato di Eluana Englaro

 Maria Cristina Morelli è il legale del Foro di Milano che Veronica Lario ha scelto per essere difesa davanti ai giudici della nona sezione del Tribunale nella causa di separazione dal marito, Silvio Berlusconi. “Non abbiamo ancora depositato alcun atto formale”, dice solo l’ avvocato Morelli.
La scelta di Cristina Morelli, un nome trapelato dopo molti voci su chi mai si sarebbe assunto l’ onere di riportare per l’ ennesima volta Berlusconi davanti ai giudici (ma in questo caso per ragioni familiari), è destinata a suscitare stupore e soprattutto invidie dei suoi più celebri colleghi più che clamore politico – mediatico.

“Finalmente una persona di cui mi posso fidare fino in fondo”, aveva detto di lei Veronica. E aveva poi descritto il suo avvocato, richiamato con urgenza a Milano dalle vacanze, come una professionista lontana dallo star system e dalla politica. “Voglio fare una cosa da persona comune e perbene, senza clamore”. Nessun matrimonialista di grido, nessuna toga specializzata in divorzi miliardari; da escludere – ovviamente – un qualche avvocato legato a Berlusconi. Certo però quando Veronica Lario ha comunicato il nome di Morelli e il suo numero di telefono a Nicolò Ghedini, il deputato e fido avvocato del Cavaliere, non può che essersi assai turbato.

L’ inatteso ingresso sulla scena di Cristina Morelli per il premier Berlusconi in piena campagna elettorale è davvero una grana in più. Brillante e preparata civilista l’ avvocato di Veronica è una persona molto riservata. “Ho sempre pensato che per il mio mestiere i rapporti con i media siano incompatibili”, dice. Certo non possiede tessere di partito, ma da tempo Cristina Morelli si batte con convinzione su un fronte assai delicato: è, infatti, una dei giuristi più impegnati e ascoltati della Consulta di bioetica di Milano che da anni sostiene la necessità di modificare il codice per introdurre anche in Italia norme contro l’ accanimento terapeutico e per una “buona morte”.

Silvio Berlusconi alle soglie del divorzio: “Queste sono cose private, privatissime, che non dovrebbero finire sui giornali”

 “Era meglio fare una cosa pulita e silenziosa. Non riesco a farmene una ragione. Queste sono cose private, privatissime, che non dovrebbero finire sui giornali”. Silvio Berlusconi è furioso. Giornali e telegiornali parlano della richiesta di divorzio avanzata da sua moglie Veronica Lario. E lui fatica a nascondere il fastidio verso i quotidiani: “Avete dato tanto spazio ad una vicenda privata piena di falsità. Avete preso le parole della signora, le avete amplificate senza contraddittorio e a me neppure la possibilità di spiegarmi”.

Ma la storia è vera, la signora Berlusconi si prepara a chiedere la separazione dal marito e anche il presidente del Consiglio ammette di aver già mobilitato i suoi legali. Questa volta nessuno dei due sembra più intenzionato a tentare di salvare il matrimonio. “Sono preoccupato e dispiaciuto – sottolinea Berlusconi -, avevo tenuto insieme una situazione difficile per amore dei figli, ma adesso è finita, non vedo più le condizioni per andare avanti. È una storia che doveva rimanere in casa, non riesco a farmene una ragione che sia finita sui giornali”. Soprattutto non riesce a farsi una ragione del fatto che la moglie e l’ opinione pubblica abbiano potuto credere che volesse riempire le liste elettorali per le elezioni europee di veline e che si sia insinuato di suoi rapporti con una minorenne.

La sua rabbia gira tutta intorno alla vicenda di Noemi Letizia e della sua festa dei 18 anni a Casoria. La parola minorenne, pronunciata dalla moglie, è quella che per Berlusconi rende impossibile qualunque riconciliazione: “Io frequenterei, come ha detto la signora, delle diciassettenni. È una cosa che non posso sopportare. Io sono amico del padre: punto e basta. Lo giuro. La cosa mi sembrava talmente chiara e limpida che pensavo fosse impossibile che ci si potesse costruire sopra un tale castello di menzogne. Suo padre, che conoscevo da tempo, mi ha telefonato per chiedermi se lasciavo fuori Martusciello dalle liste per le Europee, io gli ho spiegato che avrei cercato di mettere sia l’ ex questore Malvano sia Martusciello e che stavo arrivando a Napoli per dare una spinta ai contratti per i nuovi termovalorizzatori che sono frenati dalla burocrazia.

A quel punto lui mi ha interrotto e mi ha detto: “Stai venendo a Napoli? Io stasera festeggio il diciottesimo compleanno di Noemi, perché non vieni per un brindisi, lo facciamo in un locale che è poco distante dall’ aeroporto. Ti prego vieni, sarebbe il più bel regalo della mia vita”. Così ci sono andato e ho fatto foto con tutti: parenti, amici, cuochi, camerieri. Adesso ho chiesto che le si diffonda per dimostrare che non era una cosa nascosta e per intimi, ma una festa piena di gente e sotto gli occhi di tutti. C’ era la polizia, il questore, se ci fosse stato sotto qualcosa di non chiaro o di poco pulito figuriamoci se ci sarei andato. Poi sono andato in albergo e ho fatto una passeggiata con il presidente del Napoli che quella sera aveva battuto l’ Inter”.

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