Si indebolisce la lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero. Tra i tanti punti di criticità della manovra del governo Berlusconi c’è anche l’allentamento della battaglia condotta con successo dal governo Prodi contro l’evasione e l’elusione fiscale e quella contro la diffusione del lavoro sommerso, insieme al precariato, una delle cause principali della lunga catena di morti bianche che continua ad attanagliare il nostro Paese.
Le cifre annunciate dallo stesso presidente del Consiglio sono una sorta di – forse involontaria – confessione di inadeguatezza, come fa notare il ministro dell’Economia del governo ombra del PD Pier Luigi Bersani: “Il calo dei consumi c’è, ma il 7% in meno di Iva, tenuto conto dell’inflazione al 4%, significherebbe oltre il 10% in meno di consumi, un dato assolutamente irrealistico. Si tratta dunque di evasione. Come avevamo previsto tira un’aria nuova quanto a fedeltà fiscale”.
I segnali di abbassamento dell’asticella dei controlli, d’altronde stanno tutti nella manovra tremontiana, e cominciano a dare i loro frutti avvelenati. “La situazione – aggiunge Bersani – sta diventando allarmante e il governo non può limitarsi a fare il commentatore televisivo o l’osservatore. Fino al 13 aprile il governo era responsabile di tutto, adesso il governo se ne lava le mani. Chiediamo che il governo faccia fronte alle sue responsabilità e che si discuta e, si discuta davvero, in Parlamento prima di ogni nuova decisione sulla Finanziaria”.