E’ una misura politicamente e socialmente inaccettabile, oltre che a rischio di costituzionalità rafforza l’ingiustizia di questo Paese e aumenta la precarietà. Chiedo al governo di ritirarla immediatamente o contrasteremo questo provvedimento in Parlamento con tutte le nostre forze.
Walter Veltroni
Sui precari il PD sarà intransigente. La norma che prevede l’impossibilità per i lavoratori di ricorrere ai giudici per ottenere l’assunzione a tempo indeterminato non è accettabile per Walter Veltroni. “Credo che chiunque sia rimasto assolutamente sorpreso nel vedere l’approvazione di una norma sulla materia in maniera così rocambolesca. Vogliono regolare una norma così delicata come la precarietà con un emendamento presentato all’ultimo minuto, finendo per creare una situazione doppiamente paradossale. Chi ha una serie di contrattia termine e vuol fare causa al massimo otterrà un risarcimento ma non avrà mai né l’assunzione né il rinnovo del contratto a tempo determinato”. Veltroni prevede che così le aziende finiranno per preferire la stipula di contratti a tempo determinato”con due ministri (Sacconi e Brunetta) che ne prendono le distanze, e così la Meloni. Ma sul testo del maxiemendamento hanno posto la fiducia, il governo è un Giano bifronte.
La norma andrebbe cancellata dal testo attualmente in discussione, oggi è in Senato. Cosa che l’esecutivo non vuole fare, per non allungarne l’iter parlamentare. Veltroni, però, non accetta questa logica: “Il nostro paese sta vivendo un periodo di stagnazione drammatica che allarga le differenze sociali. Per questo noi siamo disposti, pur di eliminare l’emendamento anti-precari, anche a una terza lettura della Camera sul maxiemendamento, non si vada a raccontare ai precari che non lo si fa per non far lavorare i deputati due giorni di più!”.
Il bilancio dei 100 giorni è sempre più negativo: “Il governo è stato ingiusto con le imprese, con i lavoratori, con i precari e non c’è stata alcuna riduzione della pressione fiscale”.
Agenzie e quotidiani riportano dichiarazioni di esponenti della maggioranza che dicono di aver introdotto la norma per evitare assunzioni di massa alle Poste. Una giustificaizone inaccettabile per il segretario del PD: “Non si fanno interventi legislativi su questa materia per risolvere il problema delle poste, o delel banche o dell’editoria. Pietro Ichino proprio per questo mette in discussione la costituzioanlità di questo emendamento.
Il governo ritiri l’emendamento. “Noi abbiamo votato contro ma chiediamo al Governo di ritirarlo come chiedono anche i sindacati e parte della maggioranza. I lavoratori vanno stabilizzati, invece si rende la loro vita ancora più precaria. Questo provvedimento sancisce la precarizzazione della vita per decine di migliaia di persone. Cosa aspettarsi da chi in campagna elettorale diceva la precarietà non è un problema come Silvio Berlusconi? La precarietà è il principale problema sociale italiano!”.
Veltroni è tornato sulle battute di Renato Brunetta. Il ministro per la pubblica amministrazione si è detto infatti distinto e distante dal provvedimento. “Carino come gioco di parole, ma i giochi di parole non piaceranno ai precari che non potranno costruirsi una vita”.
Il comma 3 bis o del licenziamento facile.
Nel corso della conferenza Luigi Zanda, vicecapogruppo al Senato, ha denunciato anche le modifiche proposte con il comma 3 bis: “Ogni contratto deve avere una causale che motivi perchè sia stato preferito a un contrattoa tempo indeterminato. Con le loro modifiche se la causale viene dichiarata illegittima il contratto si annulla!”.
Zanda e Mercatali:”Stanno trattando il Senato come un deposito”.
Luigi Zanda vicecapogruppo del PD al Senato ne è sicuro: “L’uso del decreto legge sta arrivando a forme mai viste prima, lo utilizzano anche per approvare una manovra economica triennale. Hanno la maggioranza eppure abusano del decreto. L’abuso riguarda anche l’inserimento di emendamenti all’ultimo minuto come accaduto nel caso della manovra economica. Non era mai successo prima! Così si sottrae al parlamento anche il momento della valutazione. Non riesco a capire se siano emendamenti pilotati dal Governo, visto che il testo è suo”. Zanda e il capogruppo in commissione Bilancio al Senato, Vidmer Mercatali, nel corso della conferenza stampa hanno rilanciato la concertazione con le parti sociali. “Si finisce con il sottrarre al Parlamento la possibilità di valutazione. Sono spaventato – afferma Zanda – dal modo surrettizio di questo governo di operare le riforme”. “Con questa norma – aggiunge Mercatali – la vita o la morte dei precari è nelle mani dei datori di lavoro. Questo provvedimento mette in discussione anche la legge Biagi che prevedeva comunque delle tutele. Per cui noi proponiamo di sopprimere questo articolo e di inserirne un altro che prevede la concertazione con le parti sociali. La materia è tale da avere ripercussioni nel mondo sociale e economico del nostro Paese”.
Finocchiaro:”Grave che il governo non abbia presentato emendamento per stop a norma”.
“E’ grave che il Governo non abbia presentato nella commissione Bilancio del Senato alcun emendamento per cancellare la norma sui precari. Nonostante la presa di distanza di autorevoli ministri, oggi l’Esecutivo va
avanti senza fermarsi, avendo peraltro già disposto che ci sarà comunque una terza lettura alla Camera”. Lo fa sapere nel tardo pomeriggio Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato: “E’ evidente che siamo di fronte ad una netta scelta politica, non è stato un errore, i distinguo ministeriali servono solo per lavare qualche coscienza e per mettere a tacere alcuni malumori all’intero della maggioranza.
La verità è che nell’articolo 21, anche se il governo dice che si tratta di una norma che ha effetti circoscritti, c’è l’evidente volontà di dividere ancora di più il mondo del lavoro: da una parte i lavoratori tutelati dall’altra quelli che tutela non hanno”.