“Peggiora i rapporti e i diritti dei lavoratori precari e modifica unilateralmente il protocollo sul welfare del 23 luglio”. E’ il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, a bocciare senza appello la norma “anti-precari”, ovvero quell’emendamento, inserito nella manovra economica ora al vaglio del Senato, che impedisce al giudice la possibilità di obbligare un datore di lavoro a stabilizzare un dipendente irregolare.
La norma, ha sottolineato il dirigente sindacale, “avrà dei riflessi importanti e gravi su migliaia di persone. E’ una norma sbagliata, che si inserisce nella totale deregolazione del mercato del lavoro”. E sulla quale, tra l’altro, ha proseguito, “non si è voluto consultare le parti sociali, che hanno il dovere di difendere un accordo firmato”. Sottolineando che la norma interessa nello specifico le causali per l’utilizzo dei contratti a tempo determinato, con l’obbligo per l’azienda di motivarne l’assunzione, essa “riguarda solo le cause in corso”.
“Così come è stata cancellata a seguito delle nostre proteste la norma sulla comunicazione delle assunzioni cinque giorni dopo, si poteva farlo anche in questo caso e si può ancora farlo, su questa come su altre norme sbagliate relative al mondo del lavoro, visto che il provvedimento tornerà alla Camera in terza lettura”.
“Mi pare – ha aggiunto – che il governo stia tentando di nascondere dietro un dito le proprie difficoltà. Il maxi-emendamento presentato dal governo stesso recepisce la norma finale”. Secondo Fammoni, inoltre, ”con una maggioranza così ampia, non è’ serio scaricare su altri le responsabilità, bisogna assumersi le proprie”.