Vignale (Pdl): nessuna lezione di democrazia dall’On. Fini
Una lettera del consigliere Gian Luca Vignale agli iscritti del PdL Piemontese:
”Sono certo che chi come me per anni ha lottato e lavorato per i valori della destra italiana non concorderà né si riconoscerà nella parole dell’on Fini di Mirabello non solo sulla morte del PdL, la sua mancanza di democrazia interna e la presunta ”svendita” degli ideali della destra da parte dei ”colonnelli” di An che hanno deciso di stare nel PdL ma anche non capirà come me l’esigenza di un nuovo soggetto politico, Futuro e Libertà, quale terza nuova forza della coalizione di centro-destra. Chiunque abbia militato anche per pochi anni all’interno di Alleanza nazionale ricorda quanto fosse alto il grado democrazia interna al partito e quanto fossero tenute in considerazione le proposte delle minoranze. È difficile accettare giudizi sulla democrazia interna da chi, in 14 anni di presidenza di un partito ha organizzato solo 3 congressi”.
Un dato tra tutti: in 37 anni di vita, il Movimento Sociale italiano organizzava ogni due – massimo tre anni un Congresso nazionale, mentre, Alleanza nazionale, presieduta da Fini, in 14 anni (1995 – 2009) ha programmato solo tre congressi (uno di fondazione (1995), uno di scioglimento (2009), e quello del 2002 a Bologna).
Non solo. In 14 anni di presidenza Fini ha fatto tutte le scelte più importanti per la comunità aennina autonomamente senza contattare la base né i vertici nazionali del partito, tanto che ognuno di noi ha appreso dello scioglimento di An grazie ad un SMS dell’Ansa o dal Tg e da solo ha fatto le scelte per la nostra Comunità più impopolari.
Dal voto agli immigrati alla proposta di legge sulla cittadinanza breve per gli extracomunitari, dal Fascismo ”male assoluto” agli attacchi al Vaticano per le omissioni sullo sterminio degli ebrei, dalle prese di posizioni laiciste (Sì al referendum per l’abolizione della legge sulla procreazione assistita al sì alla posizione di Peppino Englaro e la morte della figlia Eluana), ad ogni decisione assunta dal presidente An Fini in totale solitudine ha fatto perdere alla destra italiana centinaia di migliaia di voti.
Le richieste di maggior democrazia interna o meritocrazia (richieste peraltro condivise da me oggi come ieri quando era l’on. Fini a non garantirle) sembrano quindi nascere più che da un reale bisogno dalla comprensione del presidente della Camera che l’aver ”svenduto” una Comunità e qualche volta anche i suoi beni (Montecarlo) sia stato un errore che non ha più garantito ad un singolo di esser padrone di un partito. E purtroppo, dopo le parole di Mirabello, sembra oramai evidente che l’on. Fini tenti di mascherare la rabbia per il potere perso con continui, insopportabili attacchi al Governo, al presidente del Consiglio e in generale al centro-destra.
Invece il nostro dovere è di non è lamentarci di ciò che non c’è più, ma di portare sempre più valori, idee e azioni di destra all’interno del Pdl, affinché quella che è stata la grande esperienza italiana del MSI, prima, e di An, dopo, continuino in un partito più grande provando a trasmettere i nostri valori e le nostre idee guida in tutto il PdL che oggi è certamente più di destra degli uomini di Futuro e Libertà le cui dichiarazioni a volte sono corrispondenti a uomini del Partito democratico o all‘Italia dei valori”.
Gian Luca Vignale