Raggiunto un accordo su un’ipotesi di tracciato della nuova linea ferroviaria, in seno all’Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione.
L’intesa è stata ottenuta dopo tre giorni di conclave dell’Osservatorio, nel quale sono rappresentati ministeri, Regione, Provincia, comuni e comunità montane, società ferroviarie.
Il documento, di sei pagine, contiene una premessa, quattro punti e le conclusioni , e sei allegati e recita che “la fase della progettazione preliminare della Torino-Lione deve esser realizzata contestualmente per tutta la tratta” una formula tecnica per dire che i sindaci accettano la costruzione della nuova linea e anche la galleria di 57 chilometri che dovrà unire le località di Susa e St. Jean de Maurienne, in Francia.
Un passaggio decisivo che, però, ancora non chiude il confronto sulla Torino-Lione né, come ha detto, il presidente dell’Osservatorio, Mario Virano, “risolve tutti i problemi”. Nei prossimi mesi – ha proseguito Virano – sarà necessario realizzare una sorta di progettazione della progettazione stabilendo con le amministrazioni locali tempi e criteri per definire un tracciato”.
“Nessuna ipotesi di tracciato”, ha puntualizzato Antonio Ferrentino, presidente della Comunità Montana Bassa Valle di Susa. “E’un complesso di interventi all’interno dei quali ci sta la nuova linea”, ha precisato Franco Campia, assessore ai Trasporti della Provincia di Torino.
I prossimi passaggi della vicenda sono già definiti: a metà luglio è prevista la riunione del tavolo politico di palazzo Chigi dove i ministri coinvolti nella realizzazione dell’opera dovranno accogliere le conclusioni dell’osservatorio e decidere come si svilupperà quella che il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli ha già definito “la fase due”, un periodo di circa sei mesi per giungere entro fine anno alla scelta di un tracciato.
“Si tratta – aggiunge il ministro – di un passo in avanti verso la realizzazione di un’infrastruttura prioritaria e indispensabile per il Paese e per la sua economia. Ora il governo esaminerà il documento approvato dall’Osservatorio, che contiene anche proposte tecniche sul tracciato dell’opera, per passare poi rapidamente alla fase operativa e progettuale, così come – conclude – ci richiede l’Unione Europea per non perdere i finanziamenti comunitari”.
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