“E’ un caso da manuale di conflitto di interessi”. Lo ha affermato Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia, che gia’ ieri aveva criticato la presenza nel Csm dei tre magistrati: Pepino, Fresa e Roia, firmatari della lettera anti-Berlusconi.
“Dinanzi a questa situazione (a maggior ragione paradossale se si considera il grande e meritorio sforzo compiuto dal Capo dello Stato per distendere il clima) sarebbe doveroso, a mio avviso, che i tre magistrati si astenessero (sulle materie oggetto del conflitto) dal partecipare ulteriormente ai lavori della prima e della sesta commissione del Consiglio. I tre, infatti, dovranno valutare al Csm la controversia tra il presidente Berlusconi e una giudice di Milano, mentre due di loro (Pepino e Roia) sono anche relatori, in altra commissione del Csm, sugli emendamenti Pdl al Senato. L’opinione pubblica, ormai sa bene cosa sia la politicizzazione della giustizia in Italia: in questo senso, i piu’ recenti sondaggi parlano chiaro. Sarebbe interesse della stessa magistratura, da questo punto di vista, evitare un’ulteriore caduta di credibilita”’.