Napolitano sulle intercettazioni: Il problema è reale, serve larga intesa

di isayblog4 20 views0

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Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, interviene sulla questione delle intercettazioni giudiziarie e sul disegno di legge a cui sta lavorando il governo e che sta suscitando numerose perplessità all’interno dell’opposizione, della magistratura e del sindacato dei giornalisti.
“Il problema è reale, è diventato attuale anche con un suo grado di urgenza – ha detto Napolitano-. Spero che si possano trovare soluzioni con larghe intese. E’ una questione annosa che prima si risolve e meglio è”.
“Non dispero che, tenendo conto del lavoro degli anni precedenti, si raggiunga una larga intesa sulla formulazione” ha aggiunto Napolitano, ricordando che “il problema non è nuovo, non è recente. Era pendente un ddl del precedente governo”.
“Si può sempre ridiscutere l’insieme delle norme che devono garantire alcune esigenze fondamentali – ha concluso -: ce n’è una sia di tutela della privacy, e sia di ricorso misurato allo strumento delle intercettazioni”.
Intanto, il Guardasigilli Angelino Alfano ha fatto sapere che il provvedimento potrebbe essere esaminato già venerdì dal Consiglio dei ministri.
In quell’occasione, verrà messo a punto un disegno di legge da presentare poi alle Camere.

Ma sul provvedimento prosegue la polemica.
La Lega continua a mantenere una posizione decisamente tiepida sulla questione: “Ho letto solo – osserva Roberto Maroni – delle anticipazioni sui giornali. Venerdì ci sarà il Consiglio dei ministri e vedrò il provvedimento. Poi saprò valutarlo”. Toccherà quindi al ministro Alfano fare un giro di consultazioni con gli alleati per trovare soluzioni condivise da tutta la maggioranza.
Nell’opposizione, da un lato il Partito Democratico apre al divieto di pubblicazione sui giornali, dall’altro l’Italia dei Valori è durissima e annuncia che presenterà un referendum se il disegno di legge dovesse passare.
“Le intercettazioni – sottolinea Walter Veltroni – sono uno strumento fondamentale per contrastare ogni attività illegale ma non è accettabile che tutto questo finisca sui giornali”. Insomma, aggiunge, “il magistrato ha il diritto di poter fare le intercettazioni ma poi ha il dovere di tenerle segrete”.
“Le intercettazioni – attacca invece Antonio Di Pietro – stanno alla lotta alla criminalità come il bisturi sta al chirurgo in sala operatoria. Sono necessarie per curare il malato dal male”.
Mentre l’Udc avverte: “Non bisogna passare dalla padella alla brace”, sottolinea Pier Ferdinando Casini secondo il quale “é giusto regolamentare ma non imbavagliare, ci vuole equilibrio”.
Sulla stessa linea il vice capogruppo dell’Udc alla Camera, Michele Vietti per il quale, sul fronte delle intercettazioni, “sono stati fatti molti abusi” e per questo “l’Udc è disponibile per una riforma che tuteli indagini e la privacy dei cittadini”.

Contemporaneamente, il vicepresidente del Csm Nicola Mancino osserva: “Le intercettazioni non si possono usare come una rete gettata a mare per prendere tutto. Bisogna disciplinare la materia”.

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