Rischia di partire in salita la trattativa per la riforma del modello contrattuale: martedì imprese e sindacati si siederanno al tavolo per cercare di trovare un accordo dopo mesi di rinvii ma il botta e risposta tra il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, potrebbe destabilizzare il clima positivo delle ultime settimane. Tanto che dall’organizzazione di Corso d’Italia giunge l’avvertimento che “la trattativa sarà lunga e difficile”. Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, da parte sua, mette in guardia: “e’ importante, che nessuno abbia pregiudizi prima di iniziare a discutere”. Un messaggio rivolto al governo ma soprattutto al collega della Cgil: “Non mi e’ piaciuto Epifani che comunque ha detto di non esser d’accordo su niente e si e’ alzato un polverone proprio in un momento molto delicato di inizio discussione tra noi,la Confindustria e il governo”. Per Bonanni comunque “tutte le opzioni sono adatte per fare un accordo: il governo ha messo a disposizione tagli di tasse, i sindacati hanno una sola posizione e la Confindustria ha ormai i suoi vertici”. Per il segretario confederale della Cgil, Morena Piccinini, che conferma la linea del suo segretario, la trattativa sarà “lunga e difficile ma non ci sono pregiudiziali. Andremo al tavolo con la piattaforma unitaria, per noi non ci sono problemi”. Il percorso, sottolinea, “inizia appena ora, sarà una trattativa lunga, davanti a noi abbiamo molti mesi, non e’ una cosa che si può chiudere in pochi giorni”. Certo, ammette, “è una trattativa difficile e il governo dovrebbe cercare di agevolarla invece di dividere le organizzazioni”. Non vuole alzare i toni dello scontro la Uil per cui il progetto di riforma del mercato del lavoro e quello del modello contrattuale sono due questioni che vanno tenute distinte anche se, spiega il segretario confederale Paolo Pirani, l’auspicio è che “l’esecutivo abbia un atteggiamento che favorisca l’accordo sui contratti”.
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