Bankitalia ha messo oggi in chiaro quale sia l’eredità che il governo Prodi lascia in dote all’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi, mettendo a tacere le voci di chi, preventivamente, aveva snocciolato numeri fasulli e approssimativi a riguardo.
Espliciti i numeri elaborati da Palazzo Koch: le entrate tributarie a marzo sono state di 26,461 miliardi, in aumento del 4,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno quando si erano attestate a 25,165 miliardi. Nei primi tre mesi del 2008 le entrate sono arrivate a 85,634 miliardi, in aumento dell’8,6% rispetto al primo trimestre del 2007 quando si erano attestate a 78.810 miliardi.
Il dato tradotto in parole povere certifica l’esistenza del fantomatico “tesoretto”, il bonus fiscale accumulato dal governo di centrosinistra grazie alla strenua lotta condotta contro l’evasione e l’elusione fiscale. Soddisfatto il ministro dell’Economia del governo ombra del PD Pier Luigi Bersani.
“I numeri di Bankitalia cantano e fanno giustizia di chiacchiere e di commenti scomposti da parte di esponenti del nuovo governo. I numeri dicono del punto a cui è arrivato il governo Prodi. Adesso tocca al nuovo esecutivo – ha precisato l’esponente del PD – vedremo che cosa saprà fare”.
Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, questa volta tocca al neotitolare del Welfare Maurizio Sacconi negare l’evidenza. “L’euforia dei tesoretti è finita – ha detto – era frutto di una sovrastima delle entrate e a volte il nome più opportuno sarebbe stato malloppo, in quanto frutto di pesanti rapine fiscali”. Commentando il dato sulle entrate del primo trimestre reso noto da Bankitalia, Sacconi ha quindi invitato alla prudenza: “Nonostante sia positivo – ha detto – l’andamento tendenziale non è per nulla positivo”.
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