E dopo il terremoto, in Cile arriva l’ onda tsunami, che ha colpito la costa centrale cilena, abbattendosi con violenza sul porto di Talcahuano, trascinando barche, pescherecci e container sulla terraferma, dopo aver investito l’ arcipelago cileno di Juan Fernandez, provocando almeno cinque morti e diversi dispersi sull’ isola di Robinson Crusoe. Anche l’ Isola di Pasqua, famosa per le millenarie statue di pietra di origine misteriosa, è stata posta in stato di allerta e gli abitanti sono stati fatti allontanare dalla costa. Sulla terraferma il centro più colpito è Concepcion, città costiera a sud di Santiago, dove sono crollati diversi palazzi e ci sono stati alcuni incendi devastanti.
Lo tsunami ha viaggiato attraverso tutto il Pacifico. Alle Hawai l’ allarme è scattato all’ alba, il governatore ha dichiarato lo stato emergenza. La gente nelle zone a rischio si è messa in salvo dopo aver fatto scorte di beni di prima necessità e perfino la flotta ha evacuato la baia di Pearl Harbour. Ma alla fine, contro le previsioni degli esperti, le onde anomale si sono calmate e l’ allarme è stato revocato dopo un paio d’ ore. Nel sud del Pacifico, invece, lo tsunami ha investito la Polinesia francese con onde alte circa due metri alle isole Marchesi, causando lievi danni.
Le autorità della Kamchakta hanno dichiarato il cessato allarme per lo tsunami dopo che una serie di piccole onde provocate dal terremoto in Cile si sono infrante senza provocare apparenti danni sulla costa della penisola nell’ estremo oriente della Russia. Lo ha reso noto una portavoce del Ministero russo per le emergenze. Le autorità statunitensi hanno comunicato che l’ allarme tsunami, emanato subito dopo il sisma che ha fatto tremare il Cile, è stato cancellato per tutti i Paesi.