Questo è per il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, la corruzione: “un problema gigantesco” per il quale serve una lotta titanica. All’ inaugurazione della Luiss School of government, Montezemolo ha esortato “a tornare a guardare con fiducia all’ Italia, alle sue risorse morali e alla grande maggioranza degli italiani che si dedicano con impegno e onestà al proprio lavoro e alla costruzione del futuro comune. Dobbiamo fare in modo che questa maggioranza di italiani si affermi e si renda sempre più visibile nel Paese”.
“Le responsabilità della corruzione e del malaffare non sono certo tutte della politica ma questa, tuttavia, ha una precisa responsabilità: quella di non aver introdotto riforme adeguate per far funzionare bene la macchina dello Stato. Dove lo Stato non funziona – ha ribadito Montezemolo – si afferma inevitabilmente quella società fai da te dove ognuno si sente autorizzato ad arrangiarsi come meglio può e dunque anche attraverso il ricorso alla corruttela”. Creando le premesse per il fenomeno della corruzione, un problema gigantesco.
“La politica talvolta – ha continuato Montezemolo – sembra approfittare di questo vuoto dello Stato occupando ogni spazio di mediazione tra i cittadini senza dare in cambio istituzioni efficienti. Il compito di una politica alta e responsabile non può che tornare ad essere quello delle riforme, del profondo senso dello Stato e del suo buon funzionamento, della ricostruzione di un tessuto civile dove il malaffare sia l’ eccezione e non la regola della mediazione».
“La riforma della Pubblica amministrazione è stata fatta. Forse Montezemolo, impegnato a lavorare sulla sua azienda, non è stato informato. Gli manderò la mia riforma e i piani di implementazione della mia riforma», ha replicato il ministro della Pubblica amministrazione e l’ innovazione, Renato Brunetta.