“I rastrellamenti lasciamoli stare“, dice Umberto Bossi, pur senza rinunciare alla polemica con la sinistra, alla quale attribuisce la responsabilità di aver portato l’ immigrazione clandestina oltre il livello di guardia. È stata infatti la sinistra, accusa il leader della Lega, che ha fatto arrivare montagne di immigrati senza casa, così poi sono nati i quartieri ghetto”. La posizione della Lega si è addolcita: dice no ai rastrellamenti; il ministro dell’ Interno Roberto Maroni sostiene che bisogna cambiare passo nelle politiche di accoglienza e integrazione. E intanto il governo annuncia, con il ministro Sacconi, l’ imminente arrivo di un piano nazionale per l’ integrazione, un progetto che dovrebbe essere pronto a breve.
L’ opposizione però vuole fatti e gesti concreti, chiede di ripristinare il fondo per l’ integrazione, cancellato dalle ultime finanziarie. La svolta leghista viene apprezzata, ma non evita le polemiche tra gli schieramenti. Il leader dell’ Udc Pier Ferdinando Casini osserva: “Sono 15 anni che Berlusconi e la Lega governano e i problemi dell’ immigrazione sono ancora tutti lì. Non è con i medici – spia, con i professori – spia, con le ronde e con i rastrellamenti che si risolvono i problemi. La ricetta è una: coniugare l’ accoglienza per gli onesti con il pugno duro per i disonesti.
La Lega Nord dice no ai rastrellamenti
di 16 Febbraio 2010 05:15 19 views0