Ne ha dato l’ annuncio in una conferenza stampa il presidente della Regione, Roberto Formigoni, che ha assisteto personalmente alle operazioni di imbarco di materiali (farmaci e telefoni satellitari) e uomini (tecnici della logistica, delle reti di energia, dell’ acqua e delle infrastrutture, guidati dal sottosegretario delegato alle Relazioni internazionali, Robi Ronza, che già accompagnò i feriti libanesi ad essere curati negli ospedali lombardi).
“Ci siamo mobilitati da subito – ha spiegato Formigoni – con una Unità di crisi permanentemente al lavoro in raccordo con le nostre Direzioni generali, dalla Protezione civile alla Sanità, all’ Azienda del 118, in costante collegamento con le ONG lombarde presenti da anni sul posto, AVSI e Fondazione Rava, da cui riceviamo indicazioni sulle urgenze e che sono i nostri interlocutori per un’azione utile e avveduta sul campo”.
Sono stati imbarcati 2,5 tonnellate di farmaci e materiale sanitario (presidi medico chirurgici, antibiotici, disinfettanti e strumentazioni) del valore di 500.000 euro, subito raccolti e messi a disposizione dagli ospedali Niguarda di Milano, Riuniti di Bergamo e San Gerardo di Monza. È la prima tranche di uno stock di farmaci di 10 tonnellate, per un valore di 2 milioni.
Sono partiti anche i primi 10 dei 100 telefoni satellitari appositamente acquistati da Regione Lombardia da assegnare alle ONG locali lombarde sul posto. “Problema gravissimo da affrontare – ha spiegato Formigoni – è infatti anche quello delle comunicazioni. Quindi questi satellitari sono fondamentali per ogni azione da compiere”.
“Oltre ai farmaci e ai telefoni cellulari – ha spiegato Formigoni – stiamo per far partire ospedali da campo e posti medici avanzati, che potranno rimpiazzare gli ambulatori della Fondazione Rava distrutti”.
Lunedì 18 gennaio sono stati imbarcati a Malpensa, su un volo reso disponibile dalla Protezione Civile nazionale, 3 Posti Medici Avanzati (PMA) di primo livello messi a disposizione dall’ Agenzia Regionale per l’ Emergenza Urgenza (118): si tratta di strutture sanitarie mobili di pronto soccorso dotate di presidi ed attrezzature (valore 2 milioni di euro). Pronto a partire anche personale medico, sanitario e infermieristico specializzato, dotato dei necessari supporti logistici, in squadre composte da 10 infermieri e 10 medici in turnazioni di 15 giorni. Sono anche già stati raccolti e pronti a partire 100 tonnellate di generi alimentari.
Formigoni ha anche reso nota la disponibilità di 300 posti letto per curare feriti e malati haitiani, specialmente bambini. Esperienza non nuova per la Lombardia, che per esempio ha accolto e curato numerosi feriti della guerra del Libano. Hanno dato già la loro disponibilità: Niguarda, Policlinico e Buzzi di Milano; S. Matteo di Pavia; San Gerardo di Monza, Riuniti di Bergamo e Spedali civili di Brescia.
Per la fase di emergenza, dunque, alla fine della prossima settimana, Regione Lombardia ha messo a disposizione 1 posto medico avanzato di secondo livello (può ricoverare fino a 30 malati) con impianti di produzione di ossigeno e veicoli per trasportarlo per un valore di 3 milioni di euro; l’ospedale da campo dell’ANA (associazione nazionale alpini) dotato di 30 posti letto, sala operatoria e collegamento telematico con l’ospedale di Bergamo; un camion del valore di 80.000 euro per il trasferimento degli aiuti in loco.
Raccolta fondi. È stato aperto il conto corrente con intestazione
“La Lombardia per il popolo di Haiti – Regione lombardia” –
Codice IBAN: IT18 J030 6909 7901 0000 0000 001