I punti chiave dell’ intervista: La legge ha una sua logica e va rispettata; i controlli devono essere fatti per evitare il disordine sociale; non sono i proprietari italiani a dare in locazione alloggi a basso prezzo rischiando la confisca
Achille Colombo Clerici, lei il presidente di Assoedilizia, l’ associazione di categoria dei proprietari di case, condivide l’ allarme della Lega Nord?
I controlli vanno estesi. La legge c’ è, ha una sua logica e va fatta rispettare. Anche se, in realtà, io credo che il fenomeno dei proprietari di case che affittano ad immigrati irregolari sia circoscritto ad ambiti interni nelle comunità straniere.
E i quartieri ghetto?
Esistono, ma bisognerebbe verificare bene chi affitta a chi. È difficile che un italiano, proprietario di un alloggio, accetti il rischio di essere pesantemente sanzionato solo per guadagnare qualche centinaio di euro. Il pacchetto sicurezza è molto chiaro al proposito.
In città ci sono interi palazzi affittati in nero a clandestini.
Certo, casi si sono verificati, ma io sottolineo sempre che la legge arriva a prevedere la confisca dell’ immobile per chi commette quel reato. Un proprietario non rischia il patrimonio per un vantaggio cosi irrisorio.
Ci sono immobiliaristi senza scrupoli.
C’ è anche una legge che quando è stata proposta non teneva conto della sfasatura fra la durata del permesso di soggiorno del locatario e la durata del contratto d’ affitto, che normalmente prevede quattro anni più quattro, mentre i permessi sono biennali anche se rinnovabili.
Sta di fatto che per gli immigrati non è semplice trovare casa.
R. Infatti gli irregolari cercano all’ interno del loro mondo, chiedono ai connazionali, che hanno alloggi da dare in locazione anche a basso prezzo, con forme di condivisione, che porta al sovraffollamento, e quindi al degrado, che coinvolge tutto lo stabile e poi il quartiere.
Quindi è d’ accordo con l’ idea di verifiche a tappeto?
Io sono per il rispetto della legge. Il controllo può farlo la polizia urbana. Dove c’ è l’ irregolarità si annida il disordine. Ma vanno anche trovati meccanismi per favorire l’ acquisizione della casa da parte di chi è in regola. Con le tutele necessarie per chi non ha un reddito sufficiente. E bisogna aiutare ad uscire dalla clandestinità chi ha un lavoro e svolge una funzione sociale ed economica, come nel caso delle badanti.
Red. Zita Dazzi