Colombo Clerici: “La prima fase dell’ operazione del 2008 ha portato a un incremento dell’ Ici pari a 16 milioni”
Mentre i prezzi degli immobili sono in deciso calo assieme ai valori delle locazioni, nel comune di Milano una nuova ondata di notifiche di avvisi di accertamento catastale si profila all’ orizzonte, ad opera della Agenzia del Territorio, dopo l’ ondata della fine 2008 che ha interessato circa 30.000 unità e 14.000 proprietari. Fra gli accertamenti in partenza, sembra siano compresi anche molti riguardanti gli immobili appartenenti a soggetti (fra questi, società immobiliari, banche e compagnie di assicurazione) risparmiati nella prima fase.
Secondo dati forniti dall’ Agenzia del Territorio ed elaborati dal Centro studi fiscali di Assoedilizia, gli accertamenti 2008 hanno prodotto un incremento di gettito Ici, per le sole nuove A1, di oltre 7 milioni di euro. In particolare è stata attribuita la categoria A1 – signorile – a circa 1.600 unità prima censite in altre categorie, con un incremento di rendita di 8 milioni di euro (dato agenzia del Territorio – Roma) e conseguente imponibilità ai fini Ici.
Il prelievo fiscale, che ha toccato anche altre classi di immobili, è risultato incrementato dall’ aumento complessivo delle rendite pari a 44 milioni: sicchè si può stimare che l’ incremento totale del gettito Ici derivante dall’ operazione di revisione delle rendite catastali possa ascendere a circa 16 milioni.
Oltre 1.000 i ricorsi presentati dai proprietari: un numero certamente notevole, se consideriamo che i ricorsi possono essere cumulativi e quindi riguardare un numero plurimo di accertamenti relativi ad altrettante unità immobiliari.
Il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici commenta:
«Si tratta di un’ operazione arbitraria ed iniqua, ispirata dal Comune di Milano e messa in atto dall’ Agenzia del Territorio, decisamente sperequativa, soprattutto in un periodo di crisi economica, nel quale, alle difficoltà del mercato, si accompagna una sensibile discesa dei valori immobiliari. Inoltre tale azione amministrativa congiunta non è trasparente; avviene senza notifica agli interessati del procedimento in corso e alla chetichella, senza che i mezzi di comunicazione vengano informati.
L’ Agenzia del territorio, peraltro, nell’ accertare i valori immobiliari ai fini impositivi, dovrebbe tener conto delle situazioni reali in cui si trovano gli immobili stessi; e così dovrebbe rilevare la presenza di vincoli od oneri che ne riducano il valore in caso di alienazione, quali ad esempio i rapporti di locazione in essere. La differenza di valore può essere del 30 – 40 % .
Ma ciò non avviene: gli immobili sono tassati sulla base di valori pieni (anche se valgono di meno in quanto locati) rilevati in relazione anche a dati riguardanti le compravendite di immobili liberi e con riferimento temporale ad un periodo nel quali i prezzi erano in progressiva ascesa”.
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