La Cina è il primo produttore mondiale di gas che causano l’ effetto serra, ma ha annunciato che ridurrà l’ ammontare delle emissioni per unità di prodotto interno lordo, del 40 – 45% entro il 2020, rispetto ai livelli del 2005. La decisione è stata presentata come un’ azione volontaria del governo cinese ed un contributo agli sforzi globali contro i cambiamenti climatici. Anche il presidente americano Barack Obama e il il premier italiano Silvio Berlusconi andranno al vertice sul clima nella capitale danese il 9 dicembre.
Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha accolto con favore la partecipazione della Casa Bianca al summit di Copenaghen. “L’ annuncio di Obama, ha detto, ha reso chiaro che abbiamo bisogno di quanti più capi di Stato e di governo è possibile a Copenaghen” e ha espresso la speranza che altri seguano presto il suo esempio.
Uno dei punti più interessanti dei segnali che giungono da Washington, oltre al valore indubbiamente positivo dell’ intervento di Obama a Copenaghen, è l’ obiettivo intermedio del 2025 (finora si conosceva solo quello del 42% entro il 2030), che sembra rispondere ad almeno uno dei rilievi fatti, a Strasburgo, dal ministro dell’ Ambiente svedese e presidente di turno del Consiglio Ambiente Ue, Andreas Carlgren.