Dal 2011 in Italia al bando le buste di plastica: tra tasse e divieti, ecco i Paesi che hanno già provveduto a disincentivarle nel mondo. A Roma appuntamento nazionale alla Coop di Via Laurentina: una coppia di sposi in bioplastiche per promuovere la spesa responsabile
Sacchetti biodegradabili per ridurre la quantità dei rifiuti: è questo uno dei temi centrali del weekend di appuntamenti di Ridurre si può, la campagna di Legambiente che, in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, tornerà il 28 e 29 novembre per promuovere buone pratiche di gestione dei rifiuti. Tantissime le iniziative per sostenere la prima e più disattesa tra le 4 R del principio comunitario: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero di energia.
Nel weekend gruppi di volontari saranno impegnati davanti all’ uscita dei supermercati per svuotare dagli imballaggi inutili i carrelli, dimostrando quanto packaging superfluo compriamo insieme alla spesa e quanto sarebbe più sano per l’ ambiente scegliere prodotti sfusi, alla spina, con confezioni monomateriali riciclate o riciclabili, come le sportine in tessuto o la borsa usa e riusa.
Sono queste infatti le valide alternative al tradizionale sacchetto della spesa, a cui dobbiamo tutti abituarci soprattutto in vista dell’ eliminazione totale delle buste di plastica prevista nel nostro Paese per il gennaio 2011. Ai clienti in uscita, quindi, sarà mostrata anche la resistenza dei bioshopper rispetto a quella dei tradizionali sacchetti di plastica, per mostrare che non c è alcuna differenza.
Il bioshopper è infatti la busta della spesa del futuro, ma anche un modo utile e concreto per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici. Solo in Italia, infatti, sono 300mila le tonnellate di buste in plastica tradizionale prodotte all’ anno, l’ equivalente di 430mila tonnellate di petrolio con l’ emissione in atmosfera di circa 200mila tonnellate di CO2.
Realizzato con plastica proveniente da materie prime vegetali rinnovabili, il bioshopper impiega giusto qualche mese per la decomposizione, niente a confronto dei 400 anni impiegati dai sacchetti di plastica tradizionali, e unisce al vantaggio della biodegrabilità il pregio di essere compostabile, ossia di tornare al terreno sotto forma di sostanze nutritive, diminuendo così l’ impiego di fertilizzanti chimici.
La messa al bando degli shopper non degradabili è già una realtà in molti Paesi. “La produzione e la distribuzione degli shopper biodegradabili è già una realtà concreta nel nostro Paese – ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente. Il ritardo del governo attuale e di quello precedente rischiano, però, di ostacolare il completamento di questa vera e propria rivoluzione nel settore della petrolchimica che, tra l’ altro, vede tra i protagonisti un’ azienda italiana. Pertanto, è necessario nel nostro Paese completare la filiera di produzione anche con la costruzione di bioraffinerie. Solo così si potranno allontanare nuovamente il rischio di ulteriori proroghe sull’ utilizzo delle buste di plastica, una pratica già consolidata in Italia”.
Ed è proprio per scoraggiare l’ utilizzo delle shopper di plastica che per tutto il weekend Legambiente sarà impegnata davanti ai supermercati di tutta Italia. Vetrina nazionale di Ridurre si può sarà l’ evento del 28 novembre a Roma presso la Coop Laurentino, in via Laurentina. Dalle 9,30 alle 12,00, due sposi d’ eccezione vestiti in bioplastica spiegheranno ai clienti l’ importanza di fare la spesa con gli accessori giusti, come le borse in tessuto e i sacchetti biodegradabili. Ma sono tante anche le iniziative in tutta Italia.
Partner: Coop, Novamont, Virosac
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