Il mondo politico si unisce nel cordoglio per le vittime dell’ attentato talebano a Kabul. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha indirizzato ai familiari dei caduti “l’ espressione del mio più sincero e accorato cordoglio, un augurio ai feriti e ai nostri valorosi che rappresentano l’ Italia in questa difficile missione internazionale per la pace e la stabilità l’ espressione della nostra riconoscenza e vicinanza”.
Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha espresso il profondo cordoglio suo e del Governo ed ha sottolineato che il governo è vicino alle famiglie delle vittime, condivide il loro dolore in questo tragico momento ed esprime la sua solidarietà a tutta la missione italiana in Afghanistan impegnata a sostegno della democrazia e della libertà in questo sfortunato Paese.
Renato Schifani, presidente del Senato, ha affermato che il sacrificio di questi eroi costituisce un ulteriore doloroso contributo che i nostri militari, con grande coraggio e professionalità, continuano a dare per difendere la democrazia, la pace e la sicurezza internazionale. L’ Italia si inchina davanti a questi nostri ragazzi e si stringe commossa intorno alle loro famiglie.
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha affermato: Le forze armate hanno pagato un ulteriore tributo di sangue a difesa della democrazia in Afghanistan. La Camera si stringe intorno alle famiglie delle vittime e a tutte le forze armate.
Il ministro della Difesa ha riferito al Senato e riferirà alle 18 alla Camera. A palazzo Madama, La Russa, ha detto che agli infami vigliacchi aggressori che hanno colpito ancora una volta nella maniera più subdola, va sicuramente la nostra ferma convinzione che non ci fermeremo.
Dal Pd numerosi i messaggi di cordoglio. Il segretario, Dario Franceschini, si è detto profondamente colpito ed ha espresso dolore e solidarietà. Siamo vicini alle famiglie dei militari uccisi e esprimiamo a tutti i soldati e ufficiali italiani che partecipano alle missioni la vicinanza e la solidarietà mia e di tutto il Pd.
Insieme alla solidarietà e al cordoglio, il segretario Udc, Lorenzo Cesa, ha esortato il mondo politico: Non è il momento delle divisioni, ma dell’ unità: stringiamoci tutti intorno ai nostri militari, senza tentennamenti. Non si badi a spese per garantire loro mezzi e risorse.
A chiedere invece il ritiro nel nostro contingente sono Paolo Ferrero, segretario del Prc e il Pdci. Il Presidente Napolitano ha sottolineato che chi deve discuterne è il Parlamento. Ma il ministro Roberto Maroni ha affermato che il ritiro sarebbe una resa alla logica del terrorismo. Tutto il mondo politico ha annullato impegni e iniziative previste, e la Fnsi ha rinviato la sua manifestazione per la libertà di stampa prevista sabato a Roma.