Poco prima di andare in vacanza in Sardegna, Silvio Berlusconi annuncia le priorità del governo al ritorno della pausa estiva: la ricostruzione in Abruzzo, il rilancio del Mezzogiorno, l’ apertura dei cantieri per le opere infrastrutturali, la sicurezza e la riforma della giustizia penale. Per farlo sceglie i microfoni del Gr1 da dove rinnova l’ attacco al quotidiano La Repubblica e ribadisce che una Rai più equilibrata sarebbe nell’ interesse anche del centrosinistra.
“Continueremo con la realizzazione delle case per i trentamila sfollati de L’ Aquila, apriremo molti cantieri per le opere pubbliche sia al Nord che al Sud, aumenteremo la difesa dei cittadini contro la criminalità singola e organizzata anche con l’ utilizzo delle forze armate e infine metteremo a punto un piano per il Sud che vede maggiori infrastrutture, fiscalità di vantaggio, misure per il turismo”, ha detto Berlusconi nell’ elencare quelle che saranno le priorità alla ripresa dell’ attività a settembre.
“Infine – ha proseguito – porteremo a termine la riforma del processo penale”. Ad ogni modo, ha aggiunto Berlusconi, sono stati “14 mesi di risultati concretissimi di cui siamo veramente orgogliosi”. Il Presidente del Consiglio è quindi tornato a criticare la televisione pubblica, sostenendo che attacca gratuitamente il governo e difendendo la legittimità della sua posizione.
“Sulla Rai ho avuto modo di dire quello che pensa la maggioranza degli italiani e cioè che è inaccettabile che la televisione pubblica che è pagata con i soldi di tutti sia l’ unica tv ad essere sempre contro il governo”. Anche per questo, ha sottolineato Berlusconi “la sinistra dovrebbe apprezzare” questa posizione visto che anche lei quand’ era al governo ha subito le stesse critiche da parte della tv pubblica. Berlusconi ha quindi sostenuto quello che a suo giudizio dovrebbe essere il mandato di una tv pubblica: “Prima di tutto deve informare, poi formare e soltanto come terzo obiettivo divertire”.
Il premier non ha risparmiato critiche neanche al gruppo Espresso, tornando ad attaccare il quotidiano La Repubblica: “Parla anche di servizi segreti deviati, ma a me pare che di deviato qui ci sia solo certo giornalismo”. Parla anche di crisi Berlusconi, per dire che non è dato sapere quando l’ economia globale uscirà definitivamente dal tunnel ma confermando il suo ottimismo: “l’ Italia è messa meglio degli altri paesi europei e ho fiducia nel fatto che si possa uscirne prima degli altri”.
Ma è soprattutto sulle critiche all’ informazione che la polemica politica si fa incandescente. “Berlusconi pensa di mettere il bavaglio alla stampa che gli dà fastidio e al servizio pubblico televisivo”, contrattacca Dario Franceschini, segretario del Pd, che dice di “preferire un servizio pubblico che ha l’ autonomia di criticare sia il governo che l’ opposizione”.
“Berlusconi – aggiunge il leader del Pd – vorrebbe un codazzo di persone che applaudono quando passa e non hanno la possibilità di criticare l’ azione sua e del Governo: questo è inaccettabile ed è il motivo per cui il Partito Democratico proporrà a tutta la società civile, indipendentemente dal colore politico di appartenenza, di mobilitarsi a settembre per difendere la libertà di informazione nel nostro Paese”.