A Palazzo Madama nessuna presa di posizione ufficiale dal gruppo della Lega. Trapela però una considerazione semplice: dopo il via libera della Camera non c’ è ragione di non ripetere la stessa posizione anche al Senato. In realtà in mezzo alle due votazioni altri scontri sul campo hanno reso ancora più fragile la situazione dei militari italiani e la proposta di ritiro avanzata prima da Umberto Bossi e poi anche da Roberto Calderoli, che pure non hanno messo in discussione la lealtà della Lega alle decisioni della maggioranza.
Il leader della Lega resta convinto che serva riflettere sul far tornare indietro i soldati dall’ Afghanistan, ma assicura che farà quello che decide la maggioranza. La missione costa moltissimo, sta iniziando a fare troppi morti, e non è così facile portare la democrazia. Berlusconi ci crede, ma è un idealista. Quella del ministro delle Riforme Umberto Bossi sull’ Afghanistan è stata solo una battuta fatta così, dice Silvio Berlusconi, che parlando a Montecitorio ha escluso la possibilità che la missione italiana in Afghanistan cambi.
“Non si cambia assolutamente linea per quanto riguarda la missione italiana in Afghanistan. Capisco che in estate bisogna riempire i giornali, ma questa polemica è aria fritta”. Per il presidente del Consiglio quella di Bossi è stata una battuta e non bisogna fare polemiche sul nulla: “Le missioni sono state votate all’ unanimità”, conclude.
Il ministro della Difesa La Russa intanto frena le voci (smentite ieri da un portavoce dei taleban) di un cessate il fuoco prima delle elezioni con i guerriglieri: “Non mi risulta che ci siano né la tregua né canali per poterla stabilire. I comandanti hanno spazi di autonomia operativa – prescisa La Russa ad Affaritaliani.it – ma a me non risulta affatto”.
Il ministro ha anche ha riconfermato punto per punto la linea del governo, ed ora è ragionevole attendersi una maggioranza molto ampia anche al Senato a favore della proroga delle missioni, ha spiegato il senatore Giampiero Cantoni, presidente della commissione Difesa. Anche il Pd non mette neanche in discussione l’ idea di lasciare l’ Afghanistan, come spiegano i candidati alla segreteria Dario Franceschini e Pier Luigi Bersani. Anche perché, si sottolinea nel centrodestra, quella nel paese dei talebani è l’ unica missione votata praticamente all’ unanimità dall’ Onu.