La crisi nell’ area euro sta rallentando e la ripresa inizierà entro la metà dell’ anno prossimo. È la previsione contenuta nel bollettino mensile diffuso dalla Banca Centrale Europea. L’ attività economica – si legge nel documento – dovrebbe restare debole per tutto il 2009, ma con una riduzione meno pronunciata rispetto al primo trimestre di quest’ anno.
Dopo una fase di stabilizzazione, è prevista una graduale ripresa, con tassi di crescita positivi sul trimestre precedente entro la metà del 2010. I rischi al ribasso comunque persistono, per via dell’ ulteriore deterioramento che interesserà il mercato del lavoro e la possibilità di un rialzo superiore al previsto dei prezzi delle materie prime.
Quanto all’ inflazione – prosegue la Bce – la fase attuale di tassi bassissimi o negativi è destinata a durare ancora per pochi mesi, dopo i quali i prezzi torneranno a crescere. L’ Eurotower sottolinea come i miglioramenti delle prospettive economiche siano legate al successo delle misure anticrisi varate dai governi, misure che hanno però avuto forti ripercussioni sulle finanze pubbliche, sia pure in maniera diversa da paese a paese (ad esempio, le misure a sostegno delle banche, calcola la Bce, avranno un impatto pari a zero sui conti italiani e pari addirittura a un massimo del 242% del Pil nel caso dell’ Irlanda).
Proprio per questo, avverte Francoforte, i governi dell’ area euro nel 2011 dovranno intensificare gli sforzi di risanamento dei conti pubblici. Secondo il Consiglio direttivo, il processo di aggiustamento deve iniziare al più tardi con la ripresa economica, e gli interventi di risanamento dovranno arrivare almeno all’ 1% del Pil nei paesi con i disavanzi più elevati.
Ma non è solo tempo di mettere i conti in ordine, esorta la Bce, ma anche di varare quelle riforme strutturali rese ancora più necessarie dall’ impatto della crisi finanziaria sull’ economia: riforme nei mercati dei beni e servizi per stimolare la concorrenza e accelerare la ristrutturazione e la crescita della produttività e riforme del mercato del lavoro che agevolino un adeguato processo di formazione dei salari e la mobilità del lavoro a livello settoriale e regionale.
“Una cosa da fare subito, conclude l’ Eurotower, è invece sospendere gradualmente le numerose misure adottate negli ultimi mesi a sostegno di settori specifici dell’ economia. In questo momento – spiega l’ istituto di Francoforte – è infatti indispensabile adoperarsi soprattutto per rafforzare la capacità di adeguamento e la flessibilità dell’ economia dell’ area euro in conformità al principio di un’ economia di mercato aperta e in libera concorrenza”.
Dopo le ingenti spese legate ai piani anticrisi, i paesi dell’ area euro dovranno intensificare gli sforzi di risanamento dei conti pubblici nel 2011. È il parere della Bce, che ha diffuso il suo bollettino mensile. Il Consiglio direttivo dell’ Eurotower, si legge nel documento, accoglie con favore gli orientamenti della primavera 2009 per le politiche di bilancio dell’ area, definiti in giugno dai ministri dell’ Ecofin.
“Occorre assicurare il ripristino di finanze pubbliche sane e sostenibili – afferma Francoforte – per rafforzare la stabilità macroeconomica complessiva, e i governi di Eurolandia dovrebbero quindi predisporre e rendere note strategie di uscita dalle misure di stimolo e strategie di risanamento ambiziose e realistiche, nel quadro del Patto di stabilità”.
Secondo il Consiglio direttivo, il processo di aggiustamento strutturale deve iniziare al più tardi con la ripresa economica e, per correggere i forti squilibri di bilancio previsti nei paesi dell’ area, gli interventi di risanamento strutturale dovranno superare significativamente il valore di riferimento dello 0,5% del Pil su base annua stabilito dal Patto di stabilità, arrivando almeno all’ 1% del Pil nei paesi con i disavanzi più elevati.