A quattro giorni dal G8, sabato Vicenza ha vissuto quelle che diversi collettivi “no global” hanno definito le prove generali delle proteste contro il meeting internazionale dell’ Aquila. Nella città dove ha sede la base militare statunitense “Dal Molin” della 173esima Brigata Aerotrasportata, nel giorno in cui gli Usa festeggiano l’ Indipendence Day si svolgerà una manifestazione nazionale organizzata dal movimento locale antagonista “No Dal Molin” che con diverse altre associazioni manifesta contro gli Stati Uniti e contro il governo italiano che ha dato in concessione l’ area.
Già lo scorso 6 giugno un gruppo di No Dal Molin aveva organizzato un blitz nel cantiere dove sorgeranno le palazzine per i militari, piantando simbolicamente nel terreno una bandiera del movimento: Vogliamo piantare migliaia di bandiere, per ribadire che quel territorio è di chi lo vive, spiegano ora i No Dal Molin, quell’ area è dei vicentini, vogliamo dire a Obama che l’ amministrazione USA non può permettersi di sottrarcela.
Secondo i manifestanti l’ iniziativa vuole far notare le enormi contraddizioni tra le parole di Obama e l’ atteggiamento arrogante che l’ amministrazione a stelle e strisce tiene a Vicenza: Obama, infatti, ha più volte parlato di partecipazione popolare e democrazia, ma a Vicenza gli statunitensi hanno preteso che il proprio progetto andasse avanti senza il consenso dell’ amministrazione comunale e della cittadinanza, a cui è stato impedito di esprimersi.
Obama parla di green economy e rispetto dei beni naturali, ma a Vicenza i suoi collaboratori impongono una struttura che devasterà la più grande falda acquifera del nord Italia e l’ultimo territorio verde della città. “No dal Molin? Yes we can”, sarà questo lo slogan provocatoriamente stampato su migliaia di magliette bianche che riportano la caricatura di Obama con una cesoia in spalla, “pronto a tagliare le recinzioni del cantiere statunitense che impediscono ai cittadini di vivere il proprio territorio”.
Al corteo sono attesi partecipanti da tutta Italia e di come organizzarla si è discusso nelle scorse settimane anche all’ Aquila: a Vicenza, infatti, si recheranno diverse realtà abruzzesi (quelle legate al movimento Epicentro Solidale) e molti collettivi di Roma, compresi gli universitari vicini all’ Onda.
Durante la manifestazione potrebbero esserci momenti di tensione e scontri con le forze dell’ ordine: i no global vogliono infatti svolgere il corteo intorno all’ area del cantiere (partenza da Via Maria Teresa di Calcutta alle 15.30) e quindi “sfondare la recinzione e compiere il blitz”. La Questura ha vietato quest’ ultima parte del percorso, perché prevede l’ attraversamento in una zona militare, e agenti in assetto antisommossa presidieranno la zona. I movimenti sono però decisi ad andare avanti.