Immigrazione. Ancora polemica tra l’ Italia e le Nazioni unite sui rimpatri dei clandestini

di isayblog4 17 views0

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Continua la polemica tra l’ Italia e le Nazioni unite sul tema dei rimpatri dei clandestini. Questa mattina l’ Alto commissariato Onu per i Rifugiati, Antonio Guterres, ha definito negativi e infondati i commenti rivolti all’ Unhcr e a singoli funzionari da un esponente del governo italiano.

“Attacchi immotivati e personali sono inaccettabili, ha scritto Guterres, non mutano e non muteranno l’ impegno dell’ Unhcr nel perseguire il suo mandato e la sua missione umanitaria. L’ agenzia Onu ha una responsabilità globale nella protezione dei diritti dei rifugiati e per questo continueremo a esercitare questo mandato in Europa così come lo facciamo in altre parti del mondo”.

Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa non sembra però cedere: il governo è compatto nel dire che l’ Unhcr sbaglia nel criticare l’ Italia sui riaccompagnamenti. “Comunque – ha aggiunto nel corso di una intervista radiofonica – concordo con il ministro degli Esteri nel dire che dobbiamo sempre rispettare gli organismi internazionali, anche quando sbagliano. In cosa sbaglia l’ Unhcr? Nel ritenere non adeguato il comportamento dell’ Italia in generale e, dico io, dei marinai italiani nel riaccompagnare in Libia i clandestini che vengono intercettati sui barconi”. Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini: “Dovremmo sforzarci di affrontare una questione così complessa e importante per la società italiana senza cadere nella tentazione di dare vita ad un confronto tutto finalizzato unicamente al voto europeo”.

“Il Parlamento dell’ Ue – ha ricordato – viene rinnovato tra qualche settimana, la questione dell’ integrazione e del rapporto tra l’ Europa e i Paesi da cui provengono gli immigrati è un problema del futuro della nostra società che andrà oltre il 7 giugno”. Di immigrazione ha parlato anche il Papa: “Possano le nostre comunità, all’ interno delle quali convivono persone di diverse culture e religioni, crescere nello spirito di accoglienza e di rispetto reciproco”, ha scritto in un messaggio al vescovo di Macerata.

La Russa ribadisce di essere intervenuto a difesa dei militari, perché è vero che le critiche riguardavano la politica del Governo, ma “quella politica – precisa – viene svolta dai nostri marinai. I quali, osserva il ministro, non hanno mai usato la forza. Non c’ è stato alcun ordine al capo di Stato maggiore della Marina o al comandante della nave Spica, che è quella che ha fatto i riaccompagnamenti, ad usare la forza. E la forza non è mai stata usata, non c’ è stata mai alcuna azione coercitiva, si è rispettata l’ antica legge del mare che è un dovere per un marinaio: quello di accompagnare nel porto più vicino chi è in difficoltà, se vuole essere accompagnato. Questo è successo e io sentirmi dire che l’ Italia, attraverso i marinai, si comporta in modo inumano…Si immaginava quasi che i nostri marinai con la forza prendessero questi poveri clandestini e poi a pedate li riaccompagnassero in Libia. Non è così, è un’ opera umanitaria ed è disumano immaginare il contrario”.

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