I bambini con le uova di Pasqua da scartare. Molti, da lontano, hanno pensato a loro e nelle tendopoli dei terremotati d’ Abruzzo sono arrivati gli omaggi del Papa e di moltissime organizzazioni umanitarie. Si teme il maltempo, la terra ogni tanto trema e la paura non riesce a passare, si sobbalza ad ogni scossa, centinaia e centinaia ce ne sono state. Ma gli esperti avvertono che altre ancora ce ne saranno. E mentre è salita a 294 la triste conta dei morti con l’ ultima vittima, un ferito ricoverato all’ ospedale, la gente ha vissuto un’ insolita domenica di Pasqua.
Una Pasqua certamente difficile. In molti campi c’ è solo un riparo dove stare, un letto dove dormire e pasti caldi garantiti. Manca l’ energia elettrica. Non ci sono tende comuni dove poter guardare la televisione e magari fare qualche gioco in compagnia. Persino gli impianti doccia sono presenti a macchia di leopardo nelle 106 tendopoli realizzate dopo il sisma.
Il pranzo di Pasqua con le sue tradizioni è stato completamente cancellato dal terremoto. Gli oltre 30mila sfollati si sono messi in fila davanti alle cucine da campo. Ma in tutti i campi non è mancata la tradizionale colomba pasquale che è stata inviata da alcuni panifici per solidarietà nei confronti degli sfollati.
Il dramma più incolmabile lo vivono le decine di famiglie che hanno perso sotto le macerie un familiare, i genitori o un figlio. Per loro questa Pasqua di Risurrezione è stata difficile da celebrare comunque. Sono oltre 50 gli psicologi che la centrale operativa ha mandato nel giorno di Pasqua nei campi degli sfollati. Sperano così di far parlare e sfogare le persone, per fugare gli incubi di un momento tragico. Nelle 3.674 tende il giorno di Pasqua si è unito in un’ unica famiglia un popolo che ha perso tutto.
E Protezione civile, i volontari, i vigili del fuoco hanno cercato di far respirare un minimo di normalità nelle tende allestite e dislocate nei diversi campi dell’ Aquila e dintorni. In alcune tendopoli si sono svolte le celebrazioni della veglia di Pasqua: a Paganica, Pizzoli, Pianola, Bagno, Onna. Alcune tende sono state “trasformate” in confessionali o tende per l’ adorazione, con i sacerdoti disponibili per la confessione e il dialogo.