“Se la sinistra, che sarà all’opposizione, voterà a favore di provvedimenti del governo, non è che ci sarà un governo di larghe intese, ci sarà piuttosto quello che in altri paesi è già norma, cioè che si vota per ciò che si condivide e si contrasta ciò che non si apprezza, cosa che in Italia continua ad essere più teorica che reale”. E’ quanto ha dichiarato il presidente di An Gianfranco Fini a margine del Forum di Confcommercio in corso a Cernobbio. “Se noi vinciamo le elezioni, cosa di cui sono personalmente convinto – ha proseguito Fini – tra i primi provvedimenti inseriamo la riduzione dell’Irpef o un intervento sul carico fiscale di un’impresa, cioè facciamo cose che Veltroni dice un giorno sì e l’altro pure, diventerà difficile il giorno che presenteremo il provvedimento dire di no se lo fa il governo”. Il leader di An sul tema ha invitato a “usare le parole in modo non equivocabile”.
Sulla richiesta di Confcommercio di una riduzione Irpef dell’1% nei prossimi cinque anni, Fini ha precisato che il quantum dipenderà da molte variabili.
“La relazione di Sangalli è ampiamente condivisibile il carico fiscale è un problema che viene denunciato e segnalato da tutti come eccessivo. Che poi la riduzione sia dell’1 o dello 0,8%, in quattro o cinque anni dipenderà da tantissime questioni, in primo luogo dalla evoluzione della situazione economica”. Fini ha poi aggiunto che l’attuale crescita “più vicina allo zero che allo 0,5% legittima non solo gli economisti a parlare di recessione”.
Fini: Misure condivise non sono larghe intese
di 14 Marzo 2008 20:54 16 views0