Governo e regioni hanno finalmente concordato l’ approvazione di leggi regionali entro 90 giorni per consentire l’ ampliamento del 20% della volumetria di edifici residenziali uni – bifamiliari. Sarà anche possibile demolire e ricostruire ex novo, ampliando la volumetria del 35%. Non sarà possibile ampliare le abitazioni abusive e quelle di condomini e dei centri storici. Sarà possibile ampliare le villette a schiera con giardino.
Il governo confida nella rapida approvazione delle leggi regionali. Se ci saranno regioni inadempienti, il governo utilizzerà i propri poteri sostitutivi, anche emanando decreti legge. Le novità non sono poche: l’ ampliamento del 20 per cento della cubatura, per esempio, non potrà essere applicato a condomini, centri storici e abitazioni abusive, mentre sono comprese nel piano anche le villette a schiera, perché, spiega il Cavaliere, sono considerate case monofamiliari. Quindi c’ è la possibilità dell’ ampliamento se l’ intervento non compromette l’ estetica. I padroni di casa mono e bifamiliari che intendessero profittare di questa possibilità possono chiamare già da oggi i progettisti e commissionargli il lavoro.
“Non avremo un’ Italia a macchia di leopardo” assicura il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto. Silvio Berlusconi pensa che il piano casa possa muovere 60 – 70 miliardi di euro, pari a 4-5 punti di pil fermi nei conti correnti. Questa stima si basa sul fatto che i lavori di ampliamento verranno eseguiti dal 10% delle famiglie proprietarie di abitazioni uni – bi familiari. “Questo, più che un piano casa, è un piano famiglia per chi vorrà ampliare la propria abitazione – dice Berlusconi – ora metteremo a punto, sempre in collaborazione con le regioni, la realizzazione di insediamenti urbanistici nuovi nei capoluoghi di provincia per chi ancora la casa non ce l’ ha. Una parte delle risorse potrà essere trovata con la vendita di immobili pubblici agli occupanti che ne abbiano la possibilità”.
Il Presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani, è soddisfatto per l’ accordo. “Le differenze con l’ ipotesi iniziale di un decreto legge del Governo sono evidenti – dice Errani – ora le competenze delle regioni sono rispettate. I condomini non potranno essere ampliati e non ci potrà essere la vendibilità dell’ ampliamento del 20%”. Soddisfatto anche Gianni Alemanno, sindaco di Roma, che ha firmato l’ accordo a nome dell’ Anci. L’ accordo prevede che le leggi regionali per l’ ampliamento delle cubature abbiano “una validità temporale definita, comunque non superiore a 18 mesi dalla loro entrata in vigore, salvo diverse determinazioni delle singole regioni”. Berlusconi è ottimista sulla rapida applicabilità del piano casa: “Le famiglie possono già chiamare i progettisti”.
E la strategia sull’ edilizia del governo non dovrebbe fermarsi. “Questo – specifica Berlusconi – più che un piano casa, è un piano famiglia per chi vuole ampliare la propria abitazione. Ora metteremo a punto un piano casa importante, sempre in collaborazione con le Regioni. Si tratta di realizzare nei capoluoghi di provincia insediamenti urbanistici nuovi per chi la casa ancora non ce l’ ha. Un progetto destinato principalmente alle giovani coppie. Penso a realizzazioni di assoluta avanguardia urbanistica con tutti i servizi e poche auto. Per realizzare il nuovo piano casa, parte delle risorse potranno arrivare dalle vendite degli immobili pubblici agli occupanti. Inoltre serve un intervento del sistema bancario che metta a punto uno strumento di finanziamento che consenta dei mutui con delle rate mensili pari o addirittura inferiori ai canoni di locazione di mercato vigenti in quelle città”.
SAVINA 8 Maggio 2009 il 13:43
CHE SI DIANO UNA SMOSSA SUL DECRETO CASA CI SENTIAMO PRESI IN GIRO LE ELEZIONI SI AVVICINANO E SE IL DECRETO NON SARA’ APPROVATO DI CERTO NON SARA’ POSITIVO PER BERLUSCONI
E I COMUNI SAPESSERO IL DA FARSI