Il Ministro della Difesa ha emanato la direttiva ministeriale sulla politica industriale della difesa, un documento di carattere politico, un atto indirizzo del governo che contribuisce a fissarne i principi, riconoscendo la rilevanza strategica dell’industria della difesa in un Paese come l’Italia. A conferma di ciò, la direttiva è stata accompagnata da una nota a cura del Ministro Guerini, che ne ha sintetizzato gli aspetti più significativi, illustrando quello che è un passo in avanti verso una gestione più unitaria e programmatica della policy di settore.
In particolare – si legge nel documento – in uno scenario che è attraversato dalla pandemia da Covid-19 e che è contraddistinto da una competizione che ha nelle tecnologiche disruptive uno degli elementi di contesta maggiori, “una base industriale resiliente e tecnologicamente avanzata, non vulnerabile ai tentativi di penetrazione straniera, non costituisce soltanto una leva economica ma un presidio della sovranità tecnologica, necessario per poter esprimere capacità militari evolute e tutela degli interessi nazionali”.
Partendo da tale premessa, il documento elenca gli altri fattori caratterizzanti la politica della Difesa, come ad esempio le cooperazioni internazionali, che il Ministro ritiene uno strumento imprescindibile per garantire l’acquisizione delle competenze e delle tecnologie che sono complementari a quelle sovrane, e che servono ad incrementare la competitività dell’industria nazionale in un ambito sempre più sfidante e aperto a nuove sfide.
Nel documento vengono infine affrontati alcuni aspetti organizzativi, come ad esempio la messa a punto di un Piano di Innovazione Tecnologica nel quale raccogliere tutti i più importanti programmi di acquisizione delle Forze Armate, così come la creazione – all’interno del Gabinetto del Ministero della Difesa – di un Tavolo Tecnico di coordinamento della Politica Industriale, che coordinerà la politica industriale della difesa e si occuperà di assicurarne l’unitarietà entro la cornice politico-strategica.