Manovra Tremonti, è polemica generale sulle misure ”socialmente inique”

di isayblog4 24 views0

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È ancora polemica sulla stretta sulle pensioni. In allarme i sindacati, i partiti dell’opposizione attaccano il governo sulle norme della manovra che intervengono sulle rivalutazioni degli assegni pensionistici del 25% degli anziani italiani. La base del Pdl critica i tagli alle pensioni ma anche i rincari sulle auto di lusso. In sintesi, un coro di No arriva sulle altre misure, quelle che gravano sui redditi medio-bassi e che tagliano i trasferimenti agli enti locali, incidendo sui servizi socio-assistenziali.

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani sulla manovra Tremonti: ”Non solo ai 47 miliardi annunciati non si arriva ”nemmeno lontanamente” ma ”almeno 30 miliardi investono direttamente politiche sociali e del territorio, aggredito nei servizi e negli investimenti. E tutto questo avviene scaricando il problema sui governi che verranno, con l’uso del voto di fiducia da parte di chi non ha più la fiducia degli italiani”.
Da Italia dei valori a Sinistra e Libertà, si parla di misure che sono una vera e propria ”patrimoniale” sui poveri. Nichi Vendola definisce le misure sulla previdenza una patrimoniale sui ceti medio-bassi, si scandalizza soprattutto per le norme che tagliano agli enti locali. Sul sito del Pdl, la base affida a Spazio Azzurro gli sfoghi contro i mancati tagli al costo della politica, la stretta sulle pensioni, il superbollo e l’aumento delle accise, critiche arrivando anche da Fli e dall’Udc, che lamenta l’assenza di sostegni alle famiglie.
Nel Pd l’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, condanna le misure ”socialmente inique” prese da questo governo sulla previdenza: ”Quando ero ministro io, avevo congelato, e per un solo anno, le pensioni otto volto il minimo. Ora si colpiscono quelle che partono da tre volte il minimo e il ministro Sacconi, che diceva di non voler colpire le pensioni, ha allungato di anno la finestra per andare in pensione, ha introdotto, e anticipato di un altro anno, il collegamento alle aspettative di vita, ha aumentato a 65 anni l’età pensionabile alle donne della p.a., senza ridistribuire i risparmi promessi, e ora introduce la stessa norma anche operaie o impiegate”.
Il responsabile lavoro del Pd, Stefano Fassina: ”Man mano che emergono i dettagli viene fuori il segno sociale di una manovra che ancora una volta è molto negativa per i redditi medi e bassi di lavoratori e pensionati. Il dimezzamento della perequazione per le pensioni di circa mille euro netti, l’aumento dei ticket, la riduzione dei servizi per i tagli agli enti locali, sono misure che avranno riflessi evidenti anche sui consumi, con un effetto sistemico negativo per tutta l’economia”.

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