Strada nuovamente in salita per l’ accordo sull’elezione del presidente della Commissione di Vigilanza Rai e del giudice della Corte Costituzionale.
Al termine del coordinamento del partito, il Pd dice no all’elezione di Gaetano Pecorella alla Consulta.
“Abbiamo compiuto oggi, come convenuto alla Conferenza dei capigruppo, l’approfondimento che riguarda la candidatura dell’on. Pecorella alla Corte Costituzionale, e confermiamo che l’avvio – che inevitabilmente si determinerebbe – dell’iter di autorizzazione a procedere nei confronti di un giudice costituzionale, per la prima volta nella storia della Repubblica, costituisce un impedimento istituzionale obiettivo”, si legge in una nota congiunta dei capigruppo parlamentari del Pd Anna Finocchiaro e Antonello Soro.
“Confermiamo altresì – prosegue la nota – la nostra disponibilità a contribuire alla elezione del giudice della Corte Costituzionale, attesa da troppo tempo, sulla base di una indicazione che spetta al Popolo delle Libertà e che non presenti profili di incompatibilità istituzionale”.
A pesare sull’accordo per Leoluca Orlando alla Rai e Gaetano Pecorella quale giudice della Corte Costituzionale, anche il no dell’Italia dei Valori.
“Sarebbe uno scandalo immorale e incivile – dice Antonio Di Pietro – scambiare il voto dovuto a Orlando alla vigilanza con il voto a Pecorella, che noi non possiamo votare perché non possiamo mandare alla Corte Costituzionale una persona sotto processo”.
Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, definendo “bizzarro” il “modo di ragionare di Di Pietro” sottolinea che “sono state messe in campo due proposte che possono essere approvate per far camminare le istituzioni a pieno ritmo.
Non è affatto un patto inaccettabile – spiega – ma una responsabile intesa nelle istituzioni”.
“Siamo in attesa di risposte costruttive” è il commento di Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl che auspica “dal maggior partito di opposizione un contributo positivo alla soluzione del problema o il blocco di tutto”.
Si dichiara fiducioso sulla possibilità di un accordo Francesco Pionati, portavoce dell’Udc. “Oggi mi sento moderatamente ottimista sulla questione della vigilanza Rai. L’importante – dice – è superare la politica dei veti incrociati”.
“Garantire il funzionamento delle istituzioni Corte Costituzionale e Vigilanza Rai ed evitare la paralisi del Parlamento vengono prima dei nomi delle persone: l’Udc ha lavorato con serietà in questa direzione e continuerà a farlo sino alla soluzione finale”, spiega in una nota anche Michele Vietti, vice presidente dei deputati dell’Unione di Centro.
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