Come volevasi dimostrare l’effetto Ue è durato ben poco. Probabilmente anche per colpa dei soliti speculatori che in queste situazioni guadagnano a mani basse. Ma tant’è che è durata solo due giorni l’euforia sulle Borse del Vecchio Continente. La chiusura in rosso di Wall Street ha raffreddato anche gli umori degli investitori europei. I mercati ora temono le conseguenze della crisi finanziaria sull’economia reale. Già Oltreoceano il colosso Pepsi ha annunciato il licenziamento di 3mila dipendenti e utili in caduta. Inoltre la responsabile della Fed di San Francisco, Janet Yellen, ha affermato che l’economia americana è già entrata in recessione. Per evitare che accada anche in Europa si deve tagliare ancora il costo del denaro, cosa che la Bce non fa. Non basta mezzo punto, si deve tagliare di almeno un altro punto e mezzo in modo tale da far respirare cittadini e aziende. e questo si può fare visto che anche l’inflazione, come il prezzo del petrolio, è in calo.
Intanto per evitare la corsa agli sportelli bancari dei risparmiatori per ritirare i propri depositi, la Ue ha avanzato due proposte: la prima è quella di alzare la garanzia sui depositi a 100mila euro entro un anno. La seconda, ancora più di impatto, è quella dell’obbligo di rimborso dei depositi entro tre giorni in caso di fallimento di banche.
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